La società francese Nemoptic voleva competere nello stesso mercato di Pixel Qi , azienda fondata da Mary Lou Jepsen dopo la dipartita dal progetto One Laptop per Child e specializzata nello sviluppo di display in grado di funzionare in condizioni di basso assorbimento energetico . La tecnologia era interessante, ma nulla ha potuto fare per sollevare Nemoptic dai suoi guai finanziari.
L’ultimo ritrovato dell’azienda francese consisteva in un display in grado di funzionare in una doppia modalità , in condizioni di piena illuminazione come quelle all’aria aperta o con la piena ricchezza cromatica di uno schermo OLED .
La prima modalità derivava dalla tecnologia Binem già realizzata da Nemoptic, e garantiva un refresh rate di 30ms – sufficiente a gestire la fruizione di contenuti video – assieme alla possibilità di essere retroilluminata. Usando la modalità Binem si risparmia sull’uso della batteria , e per di più il display è in grado di mantenere in sovraimpressione l’ultima immagine visualizzata anche quando il dispositivo che lo monta è spento.
La tecnologia Nemoptic era promettente, ma si è dovuta scontrare con i gravi problemi finanziari dell’azienda: stando a notizie non confermate ufficialmente, Nemoptic doveva affrontare la restituzione di un debito di 3 milioni di euro e non è riuscita a trovare un compratore, ragion per cui l’unica alterativa possibile sarebbe stata il ricorso alla bancarotta controllata .
Stando così le cose non è escluso – ma nemmeno garantito – che si faccia avanti qualcuno interessato a rilevare le proprietà intellettuali dell’azienda per implementarle in un prodotto vero e proprio.
Alfonso Maruccia