Avrà sentito come un rumore sordo di una porta sbattuta all’improvviso. E quindi avrà provato come un freddo e nervoso sussulto. Le speranze di RealNetworks sembrano essersi infrante al secco suono di un martello da giudice, che ha ordinato alle porte di una corte californiana di chiudersi in faccia alle convinzioni dell’azienda di Seattle. Le grandi sorelle di Hollywood non avrebbero mai fatto cartello. Non si sarebbero affatto unite per boicottare in maniera illecita RealDVD .
Non ci sarebbero dunque le basi per stabilire che le major del cinema abbiano violato le leggi antitrust statunitensi. È quanto affermato dal giudice Marilyn Hall Patel. RealNetworks non sarebbe riuscita a portare prove convincenti davanti alla corte, assodato il fatto che nessuno le avrebbe mai impedito di procurarsi una licenza per consentire la copia di supporti DVD attraverso il software RealDVD.
L’azienda di Seattle aveva contestato la necessità da parte degli utenti di ottenere un’autorizzazione dalle major per effettuare una copia di backup di un DVD contenente ad esempio un film. Convinzione che, tuttavia, non le avrebbe mai impedito di negoziare in vista di una licenza, almeno stando alla visione del giudice Patel. Hollywood non le avrebbe cioè impedito di trovare un meccanismo lecito di copia . Le sarebbe stato sempre sotto gli occhi, pronto per essere eventualmente afferrato.
Ma, oltre al danno, ci sarebbe anche la beffa. “Gli studios – ha scritto il giudice californiano per la sua sentenza – sostengono che qualsiasi danno inferto a RealNetworks sia stato causato dal suo stesso comportamento illegale”. Quindi, non per mezzo di presunti comportamenti anti-competitivi da parte delle sorelle di celluloide.
RealNetworks dovrebbe cioè piangere del suo male, visto che il giudice Patel ha spiegato alle parti che le problematiche attuali legate allo sviluppo e alla distribuzione del software RealDVD sarebbero state causate da un prodotto certamente non autorizzato nel quadro del Digital Millennium Copyright Act (DMCA), violando le restrizioni anticopia previste dall’industria dei contenuti. Le vendite del programma, infatti, erano state bloccate dal giudice dopo l’azione legale delle major sotto la bandiera dell’antipirateria.
Lo scorso maggio , l’azienda di Seattle aveva tirato in ballo lo Sherman Antitrust Act , legge del 1890 contro la costituzione di monopoli. Ma le major non avrebbero appunto fatto cartello – come sottolineato da Patel – data l’esistenza palese di un mercato per le copie digitali, dentro il quale avrebbe potuto entrare anche RealNetworks con un’apposita licenza. L’azienda aveva accusato Hollywood di impedire agli utenti di effettuare copie personali, ma il giudice ha negato: basterebbe acquistare un doppione su iTunes.
Mauro Vecchio