Un intelligente hack dell’informazione ad opera del movimento di protesta dell’Onda sembra proprio aver colto nel segno. Dopo aver pubblicato un sito di protesta che prende in prestito il nome del ministero dell’Istruzione, i promotori dell’iniziativa sono riusciti ad ottenere l’interesse dei media.
Con sorpresa molti lettori hanno scritto a Punto Informatico nel corso del weekend dopoché si era diffusa la notizia del cracking del sito del ministero della Pubblica Istruzione, www.pubblica.istruzione.it/ .
In realtà su quel sito non si è avverato alcun defacement: il sito web di cui hanno parlato e stanno parlando agenzie di stampa e quotidiani nazionali è ministeroistruzione.net , il sito della iniziativa del “ministro Onda dell’Istruzione”, un sito con cui prosegue la mobilitazione e la protesta contro le riforme Gelmini nell’ambito dell’istruzione.
Né quel sito né quelli del MIUR risultano craccati. A differenza di questi ultimi, però, il sito dell’Onda è registrato a privati e non ha nulla a che vedere con ciò di cui hanno parlato le agenzie, come quella riportata qui di seguito, che fa esplicito riferimento a degli “hacker”:
“I sito web del Ministero dell’Istruzione è stato preso di mira da studenti hacker. Non appena si clicca www.ministeroistruzione.net compare un video che occupa l’intera on page in cui si vedono gli studenti in corteo e una voce di sottofondo che dice: “sono Anna Adamolo, voglio portare tutte queste voci in questo palazzo, le nostre voci hanno già suonato e urlato e pianto”.”