Dopo quella che vieta ai minori di 16 anni di usare i social media, il governo australiano aveva previsto di introdurre una legge per contrastare la diffusione delle fake news che prevedeva sanzioni in caso di violazioni. Il Ministro per le Comunicazioni ha annunciato che la proposta non verrà più presentata.
Nessuna legge contro la disinformazione
Circa due mesi fa, il Ministro Michelle Rowland aveva comunicato che il governo laburista avrebbe presentato una proposta di legge per combattere la disinformazione online. L’obiettivo era dare nuovi poteri alla Australian Communications and Media Authority (ACMA) per limitare la diffusione di notizie false e pericolose.
Erano anche previsti obblighi di trasparenza per le piattaforme digitali e sanzioni fino al 5% delle entrate globali annuali in caso di violazioni (mancata implementazione di misure per bloccare la diffusione delle fake news). Si tratta in pratica di una legge simile al Digital Services Act applicato in Europa. In seguito all’annuncio, questo è stato il commento di Elon Musk:
Fascists https://t.co/NQcR9justJ
— Elon Musk (@elonmusk) September 12, 2024
Secondo i partiti di opposizione, la proposta di legge era un attacco alla libertà di parola. Il Ministro Michelle Rowland ha comunicato che, in seguito alle discussioni pubbliche e ai feedback ricevuti dai senatori, il governo non presenterà più la proposta di legge. I parlamentari sono inviati a presentare altre proposte per garantire la sicurezza online, senza limitare la libertà di espressione.
Tra le possibili alternative ci sono leggi per contrastare la diffusione di deepfake non consensuali, migliorare la trasparenza delle inserzioni politiche durante le elezioni e l’adozione di un nuovo regolamento per l’intelligenza artificiale.