La Federal Communications Commission (FCC) ha respinto la richiesta delle organizzazioni dell’industria di bloccare l’entrata in vigore delle nuove regole sulla net neutrality , una nuova vittoria dell’autorità guidata da Tom Wheeler in una battaglia che nel prossimo futuro dovrebbe passare attraverso fasi ancora più concitate. E pericolose, almeno dal punto di vista degli utenti.
Inviata su mandato delle associazioni dell’industria del cavo, dei colossi della telefonia wireless e fissa, la richiesta appena bloccata invitava la FCC ad archiviare immediatamente la riclassificazione degli ISP come utility da Titolo II , su cui la FCC può esercitare poteri regolatori, mentre nulla faceva per contrastare le difese alla net neutrality contro restrizioni, blocchi e “fast lane” per l’accesso di canali di trasmissione privilegiati previo accordo economico.
L’industria descrive le nuove regole della FCC come estremamente dannose per il business delle telecomunicazioni, ma in tutta risposta la Commissione di Washington ha stabilito che la protezione degli utenti derivante dalla riclassificazione è più importante delle esigenze delle allarmatissime telco a stelle e strisce.
La decisione di FCC è stata accolta positivamente dalle organizzazioni che si battono in difesa dei diritti digitali come Public Knowledge , e ora i provider non potranno che rispettare la net neutrality come ha stabilito la commissione. La prossima fase della battaglia contro la FCC si sposta nei tribunali , mentre la riclassificazione farà sentire i suoi effetti per gli anni a venire.
Wheeler dispensa sicurezza sulla capacità di FCC di vincere contro gli interessi dell’industria anche davanti ai giudici delle corti federali, ma i tentativi più pericolosi di mettere i bastoni fra le ruote al lavoro della commissione arrivano e arriveranno sempre di più dal Congresso completamente monopolizzato dai repubblicani.
Le proposte di riforma dei poteri di FCC renderebbero la commissione completamente incapace di fare il proprio lavoro, ha spiegato Wheeler , e questo indipendentemente dal colore della maggioranza. Ci mette del suo anche Rand Paul, repubblicano che ha annunciato la sua candidatura alla presidenza e che ha definito le norme di FCC sulla net neutrality come un “caso da manuale” per rappresentare il desiderio di Washington di “regolamentare tutto e qualsiasi cosa”.
Alfonso Maruccia