Una sfida legale forse ai limiti del paradosso, lanciata dagli attivisti statunitensi di Free Press contro i vertici della Federal Communications Commission (FCC) guidata dal chairman Julius Genachowski. I più fermi supporter della cosiddetta net neutrality contro la commissione che maggiormente ha operato per difendere i principi di apertura e neutralità della Rete.
Analizzando i dettagli della causa , il paradosso viene meno. I responsabili di Free Press non contestano la definitiva adozione del nuovo pacchetto di regole, che sarà pienamente operativo alla fine del prossimo novembre, bensì l’eccessiva morbidezza mostrata da FCC nell’evitare attività discriminatorie nei confronti di determinati servizi o applicazioni del web.
Nel mirino di Free Press è così finita la significativa eccezione voluta dal chairman Genachowski, che in sostanza non impedirà ai vari carrier wireless di soffocare gli accessi a servizi e piattaforme. Le regole della neutralità imposte agli operatori fissi non saranno infatti valide per quelli mobile , nel tentativo di incoraggiare lo sviluppo di un mercato ancora in divenire.
Secondo i legali di Free Press , questa fondamentale distinzione tra mobile e fisso sarebbe del tutto arbitraria oltre che in violazione del quadro normativo a stelle e strisce. Nessun senso nelle decisioni di FCC, che non avrebbe compreso come le giovani generazioni sfruttino maggiormente le connessioni mobile per accedere a siti ed applicazioni Internet . Praticamente, FCC è ora tra due fuochi, scatenati da chi difende e chi combatte la neutralità.
Mauro Vecchio