L’ufficio di Eric Schneiderman, Attorney General dello stato di New York, ha avviato un’indagine sulla possibile violazione delle regole della net neutrality da parte dei provider locali; a guidare l’iniziativa è Tim Wu, noto attivista e professore della Columbia University Law School attualmente impegnato come consulente per Schneiderman.
Wu, che tra l’altro è colui a cui si deve l’espressione “net neutrality”, è subito partito in quarta e poche settimane dopo essere stato chiamato dalle autorità di New York si è messo in comunicazione con Cablevision, Verizon e Time Warner Cable, chiedendo in tutti i casi spiegazioni sul comportamento degli ISP nei confronti dei rispettivi clienti.
Il Procuratore Generale di New York è in particolare interessato a verificare la differenza tra le velocità di connessione descritte dal marketing e quelle effettivamente a disposizione degli utenti dopo la sottoscrizione di un abbonamento, una discrepanza che potrebbe in definitiva portare all’apertura di una vera e propria azione legale contro i provider chiamati in causa.
Nelle lettere spedite a Cablevision, Verizon e Time Warner, Tim Wu chiede di poter visionare una documentazione dettagliata sulla gestione dei network e le eventuali lamentele degli utenti delle connessioni a banda larga sui problemi relativi alle performance di rete.
Particolare interesse viene poi espresso riguardo ai punti di interconnessione tra le reti degli ISP e i network di terze parti, giunture la cui efficienza e velocità dipende dagli accordi tra gli ISP e le aziende di rete esterne e che potrebbero rallentare non poco la fruizione di Internet da parte degli utenti finali.
Tim Wu, che nel 2014 ha provato ad agguantare la candidatura a vice-governatore dello stato di New York senza successo, fa parecchio sul serio e difficilmente mollerà la presa senza verificare il comportamento effettivo degli ISP locali. Per il momento, inutile dirlo, i tre provider contattati dal consulente professano innocenza e si dicono pronti a collaborare appieno alle indagini.