UPDATE – Il Presidente della FCC Tom Wheeler ha confermato la proposta in un editoriale pubblicato su Wired: ha definito il piano come “il più radicale complesso di protezioni a favore di una Internet aperta mai formulato dalla FCC”. Anche il documento completo è stato reso disponibile sul sito della FCC.
Roma – Dopo tanto dibattere e parlamentare , la presunta svolta della Federal Communications Commission (FCC) sulle regole della net neutrality americana sarebbe oramai prossima all’arrivo: Tom Wheeler, presidente della FCC, si appresterebbe ad annunciare pubblicamente la proposta di riclassificazione questo giovedì, con una votazione dei membri della commissione fissata per il 26 febbraio prossimo.
La proposta subodorata dai quotidiani statunitensi contiene la tanto chiacchierata riclassificazione dei provider telematici come utility pubbliche o da Titolo II, una mossa che metterebbe immediatamente al bando qualsiasi tentativo di throttling del traffico o di accordi a pagamento per garantire corsie privilegiate (“fast lanes”) a servizi di rete come Netflix. E che tratterebbe alla stessa maniera connessioni su rete fissa e cellulare.
Se confermata, la proposta di Wheeler rappresenterebbe un’autentica sorpresa da parte di un presidente noto per aver promosso, in passato, l’istituzionalizzazione di una qualche forma di accesso privilegiato alla rete dietro compenso economico. L’equiparazione di reti fisse e wireless avrebbe un effetto significativo sulle politiche dei provider cellulari, a cui oggi viene in sostanza permesso di tutto sul fronte del throttling del traffico effettivamente garantito agli utenti.
La riclassificazione degli ISP a utility da Titolo II avrebbe conseguenze importanti sul mercato anche a fronte dell’ ultima decisione effettiva presa dalla FCC, vale a dire quella di definire come “banda larga” solo le connessioni da 25 Megabit al secondo in downstream e 3Mbps in upstream.
Le indiscrezioni sul lavoro della FCC vengono accolte con favore dalle associazioni che si battono per i diritti digitali come Public Knowledge, mentre sul fronte europeo è Sir Tim Berners-Lee, il padre del World Wide Web, a pronunciarsi in favore della net neutrality.
La neutralità dei pacchetti di dati telematici rispetto a provider e utenti è un elemento fondamentale per il futuro di Internet, dice Berners-Lee, e anche le offerte “zero-rating”, “discriminazioni in positivo” per cui i carrier garantiscono traffico di rete a costo zero a favore degli utenti per l’uso di certi servizi e applicazioni, quali Facebook e Spotify, sono una minaccia alla libera competizione, che andrebbe eliminata .
Alfonso Maruccia