Li chiamino subnotebook, li chiamino ultra-mobile pc, li chiamino mini-notebook o portatilini: netbook è un marchio registrato. E Google sembra averlo riconosciuto.
Potrebbe essere il sogno di frotte di pubblicitari: il marchio registrato che diventa etichetta di una categoria di prodotti sancisce la consapevolezza della platea dei consumatori, garantisce fama imperitura. Ammesso che il prodotto che si fa nome comune sia ancora sulla cresta dell’onda. Non è questo il caso del Netbook di Psion, precursore dei dispositivi ultraportatili che si stanno facendo largo sul mercato e fra i consumi dei cittadini: il Netbook di Psion non è più in commercio , l’azienda si limita a fornire supporto e ricambi. Ma l’azienda che lo produceva non esita a rivendicare la paternità del trademark sull’etichetta con cui sono spesso catalogati i dispositivi ultraportatili, un marchio registrato negli States e in Europa, in Canada, a Hong Kong e a Singapore.
Psion aveva tentato di delimitare il proprio terreno già nei mesi scorsi, quando il processo di genericizzazione del marchio era già avviato : aveva recapitato delle cordiali ingiunzioni alle aziende e ai rivenditori che etichettassero il loro prodotti come netbook e a molti di coloro che in rete pubblicizzassero portatilini facendoli ricadere nella categoria dei netbook. Nessuna intenzione di rivalersi su netizen e giornalisti: Psion chiedeva che si cessasse l’ uso del trademark Netbook a fini commerciali .
Se ci sono colossi come Intel che non smettono di qualificare i propri prodotti come netbook, Google sembra avere conciliato: jkontherun.com , che ha seguito in contenzioso incentrato sui netbook fin dal suo esordio, riferisce ora che Google ha bandito “netbook” dalle inserzioni che veicola.
Forse memore dei contenziosi nel quadro dei quali è stata sbaragliata in tribunale, Google sembrerebbe non aver voluto rischiare. È accaduto ad esempio negli scorsi anni per il marchio di Louis Vuitton, sfruttato da contraffattori per catturare l’attenzione dei netizen; è accaduto più di recente per due marchi registrati da aziende francesi, alle quali un giudice parigino ha riconosciuto la ragione e un risarcimento complessivo di 350mila euro. Google, a seguito delle richieste inoltrate da Psion, avrebbe concluso la procedura di accertamento e avrebbe riconosciuto che Netbook è un marchio registrato la cui violazione è punibile per legge: per questo motivo “netbook” non comparirà più a fianco del nome di prodotti senza il marchio Psion. L’azienda che ha sfornato il precursore dei portatilini, suggerisce qualcuno, potrebbe avrebbe la strada spianata per meditare un ritorno sul mercato dell’incarnazione di un prodotto ormai diventato nome comune.
Gaia Bottà