Destino davvero curioso quello dei netbook. Inizialmente concepiti come computer portatili a bassissimo costo per i paesi in via di sviluppo, ed in seguito proposti sui mercati più ricchi come complemento ad handheld e notebook tradizionali, oggi questi sistemi stanno emergendo, nelle scelte degli utenti, come alternativa alle altre categorie di PC consumer. In altre parole, sempre più persone utilizzano i netbook come laptop principale e, talvolta, persino come unico computer personale.
A evidenziare questo trend è l’ ultimo rapporto di Gartner relativo al mercato globale dei PC nel quarto trimestre del 2008. Qui emerge che, a fronte di una crescita del 1 per cento delle vendite di computer x86 (notebook, desktop e server), il fatturato complessivo si è ridotto di ben il 20 per cento . La causa principale, secondo gli analisti, va ricercata proprio nella recente espansione dei netbook a scapito dei PC di fascia più alta. Questa situazione sta inevitabilmente assottigliando anche i margini di guadagno dei produttori , i quali – dopo l’esplosione degli Eee PC – hanno dovuto, loro malgrado, seguire il trend lanciato da Asus e gettarsi nella mischia dei portatilini a basso costo.
“La categoria di PC che ha guidato le vendite durante le festività del 2008 è quella dei mini-notebook”, si legge in questo comunicato di Gartner. “Con il crescere dei produttori che offrono promozioni di vendita capaci di stuzzicare i desideri dei consumatori, il segmento dei mini-notebook ha superato la crescita complessiva registrata dai PC nel settore mobile. Nonostante questo, il fatturato ha registrato un declino record (…), e la forte crescita dei sistemi a basso costo, inclusi i mini-notebook, ha contribuito a questa caduta”.
La contrazione di fatturato e margini operativi coinvolge anche i produttori di componenti, tra i quali Intel : non sorprende come quest’ultima sia ben attenta a non trasformare Atom, ormai sinonimo stesso di netbook, in un killer delle proprie CPU mobili Core 2.
Gartner afferma che il +1,1 per cento fatto registrare dal mercato globale dei PC nel quarto trimestre del 2008 è la crescita più bassa dal 2002 a questa parte. Peggio va in USA, dove le vendite si sono inabissate al di sotto del 10 per cento (v. tabella sotto).
Sebbene la crisi economica abbia senza dubbio contribuito alla rapida ascesa dei netbook, molti osservatori ritengono che l’inattesa rapidità con cui tali sistemi stanno erodendo il mercato dei laptop full-size sia da imputare anche a certe pubblicità “gonfiate” : queste indurrebbero i consumatori meno esperti a credere che un netbook possa rimpiazzare, nell’uso quotidiano, un classico notebook o desktop. Così non è, e questo principalmente per i limiti hardware e scarsa risoluzione dello schermo.
Chi è causa del proprio mal, dice il proverbio, dovrebbe piangere sé stesso, ma tra una lacrimuccia e l’altra i big del settore stanno cominciando a correre ai ripari . Consci del fatto che indietro non si può tornare, e che i netbook sono destinati a trainare il futuro mercato dei PC, molti produttori stanno tentando di estendere il concetto di netbook verso nuove e più lucrative direzioni. Da un lato lanciando modelli più costosi , capaci di stuzzicare i palati più fini o i consumatori che sono in cerca di status symbol meno inflazionati dell’iPhone; dall’altro lato introducendo sistemi che, pur basandosi sullo stesso hardware dei netbook, adottano schermi più ampi e offrono qualche caratteristica extra , come ad esempio l’integrazione di un’unità ottica.
L’obiettivo dei produttori è quello di incrementare il valore dei propri cuccioli di PC e, insieme a questo, i margini di profitto. E se oggi tali margini possono essere accresciuti solo attraverso l’hardware e il design, in futuro i produttori potranno puntare anche sui servizi online integrati e il cloud computing. Le funzionalità di comunicazione 3G, poi, incentiveranno gli operatori di telefonia a fornire i netbook in comodato d’uso , proprio come oggi fanno con i telefoni cellulari.
L’azienda che più d’ogni altra è destinata a guidare i trend di questo giovane settore è Asus , che con il suo Eee PC ha trasformato i netbook in un fenomeno di massa e ha dato origine ad un mercato che fino ad un anno e mezzo fa non esisteva. Secondo i dati forniti dalla società di analisi Gfk , nel 2008 il produttore taiwanese si è confermato leader di questo settore con una quota del 60 per cento in Europa e del 65 per cento in Italia .
“Alla base del fenomeno Eee PC crediamo stiano, in particolare, il carattere fortemente innovativo del prodotto, il perfetto equilibrio di performance e mobilità, nonché la scelta strategica di distribuirlo tramite canali differenti, permettendo non solo di incrementare le vendite in termini di unità ma soprattutto di far conoscere le potenzialità del prodotto ad un pubblico estremamente vasto ed eterogeneo.”, ha affermato Eric Chen, general manager dell’European Sales & Marketing Group di Asus.
Oltre al tradizionale canale IT, Eee PC è stato infatti distribuito in Europa anche tramite i toy store dedicati ai bambini di ogni età e da importanti catene di librerie. Asus ha collaborato, inoltre, con diversi operatori di telefonia per distribuire, attraverso di essi, modelli “brandizzati” dotati di modem 3G. “Siamo lieti dei risultati straordinari con cui viene chiuso il 2008 da Eee PC, che oggi non indica più un solo prodotto ma un vero e proprio category brand , che si riferisce nei fatti ad un’ampia famiglia di soluzioni tra cui scegliere la più adatta alle diverse esigenze”.