Gli abbonamenti di Netflix non passeranno da Apple

Gli abbonamenti di Netflix non passeranno da Apple

Reed Hastings, CEO di Netflix, conferma che l'azienda non concederà ad Apple la possibilità di gestire la sottoscrizione dei propri abbonamenti.
Gli abbonamenti di Netflix non passeranno da Apple
Reed Hastings, CEO di Netflix, conferma che l'azienda non concederà ad Apple la possibilità di gestire la sottoscrizione dei propri abbonamenti.

Ancora pochi giorni e Apple svelerà il suo nuovo servizio di streaming: l’appuntamento è fissato per lunedì 25 marzo (alle 18:00 ora italiana), quando presso lo Steve Jobs Theater di Cupertino andrà in scena l’evento di presentazione della piattaforma. A intervenire sull’argomento è ora Reed Hastings, numero uno di Netflix, per confermare ciò che non era difficile ipotizzare: la piattaforma non concederà i propri contenuti originali alla mela morsicata né permetterà al concorrente di gestire le sottoscrizioni dei suoi utenti.

Streaming: Apple vs. Netflix

Il CEO ha sottolineato come il gruppo non abbia intenzione di offrire a terzi la possibilità di vendere gli abbonamenti al proprio servizio, con modalità simili ad esempio a quanto fa Amazon con HBO e Showtime. Pare infatti che Apple abbia in cantiere un’iniziativa di questo tipo. Nulla di sorprendente: i rapporti tra le due aziende sono andati facendosi via via sempre più freddi nel corso degli ultimi anni. Nel 2016, in occasione del lancio della nuova applicazione TV di Cupertino, Netflix non ha preso parte all’iniziativa. Poi, dal 2018 il colosso dello streaming non permette di effettuare sottoscrizioni attraverso App Store.

Apple è una grande azienda, ma vogliamo che le persone guardino i nostri show sui nostri servizi.

La posizione assunta di Netflix è giustificata anche dalla volontà di definire la società non una Tech Company al pari di Apple, Amazon o Facebook, bensì una Media Company come Disney. Un’etichetta differente non solo dal punto di vista della collocazione sul mercato, ma che comporta anche un diverso rapporto con le autorità, in particolare per quanto riguarda le normative da rispettare in termini privacy e antitrust. Una teoria sostenuta dagli investimenti: ogni anno vengono spesi circa 1,2 miliardi di dollari in tecnologia (server, sviluppo software ecc.) e 10 miliardi di dollari in contenuti (film, serie TV, show e così via).

In arrivo anche Disney+

Per Netflix, in termini di concorrenza, all’orizzonte non si sta palesando solo il profilo del servizio Apple: entro la fine dell’anno dovrà fare i conti anche con Disney+, piattaforma annunciata dal già citato gruppo The Walt Disney Company e che andrà online nel corso del 2019, anche in Italia. Una prospettiva che non preoccupa Hastings, tornato a ribadire come la presenza di più player sia uno stimolo a migliorare e a far meglio.

Fonte: Recode
Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
19 mar 2019
Link copiato negli appunti