L’abbonamento condiviso a Netflix costerà di più. Quella che in passato era solo un’ipotesi, è diventata una certezza. A renderlo noto un comunicato ufficiale pubblicato dalla piattaforma. Non stiamo però parlando di un ennesimo, periodico aumento dei prezzi per tutti. Il servizio sceglie ora di intervenire su tutti quegli account per i quali l’intestatario paga la sottoscrizione e poi (nella maggior parte dei casi) recupera parte della somma dividendo la spesa con parenti, amici o conoscenti.
Netflix: l’abbonamento condiviso costerà di più
I rincari saranno introdotti in un primo momento solo in tre paesi, con una sorta di test. I territori interessati fin da subito sono quelli di Cile, Costa Rica e Perù. Saranno pari rispettivamente a 2.380 CLP, 2,99 USD e 7,9 PEN per ogni sotto-account. Non fatichiamo a immaginare possano presto arrivare anche da noi.
Di quale entità sarà l’aumento? Immaginiamo 2,99 euro al mese per ogni profilo extra una volta introdotto in Europa.
I membri dei nostri piani Standard e Premium saranno in grado di aggiungere sotto-account per un massimo di due persone con le quali non vivono, ognuno con il proprio profilo, suggerimenti personalizzati, login e password, a prezzo contenuto.
Nei termini di servizio, già oggi è previsto il divieto di condividere le credenziali di accesso. C’è però un riferimento esclusivo alle persone che non fanno parte del proprio nucleo familiare.
Il servizio Netflix e qualsiasi contenuto accessibile attraverso il servizio sono destinati esclusivamente ad un uso personale e non commerciale e non possono essere condivisi con persone al di fuori del tuo nucleo familiare.
Vedremo se ci sarà una modifica. La spesa extra è prevista per coloro con i quali non si vive, per gli account di tipo Standard (due dispositivi in contemporanea) e Premium (quattro dispositivi).
Sulla versione italiana, nella pagina relativa alle tipologia di sottoscrizione già si legge Solo chi vive con te può usare il tuo account
. Non possiamo che far notare come “chi vive con te” sia un concetto ben diverso rispetto a quello di nucleo familiare.
Come sarà eseguito il controllo?
Con tutta probabilità, l’intenzione è quella di eseguire un controllo sul luogo di connessione, tramite IP o altro. Non sarà comunque semplice dimostrare che, ad esempio, un coinquilino si trova momentaneamente altrove, in trasferta oppure in vacanza, così da limitarne l’accesso. La questione è delicata e richiama inevitabilmente alla memoria quella che ha visto nei mesi scorsi protagonista DAZN e la concurrency, portando all’intervento delle autorità nostrane.
Nelle scorse settimane, si è parlato della possibilità di assistere al lancio di una formula più economica per l’abbonamento a Netflix, sostenuta dagli introiti della pubblicità. Il concorrente Disney+ ha già confermato di volerlo fare. La società ha smentito le indiscrezioni di un lancio imminente, non precludendo però alcuna possibilità per il futuro con il più classico dei Mai dire mai
. Di certo, gli equilibri nel mercato streaming stanno cambiando.