Avviati i test sulla funzionalità “Aggiungi una casa” per sciogliere il nodo degli account condivisi, Netflix continua a lavorare con l’obiettivo di introdurre un abbonamento economico supportato dagli introiti della pubblicità. La pubblicazione dei risultati finanziari relativi all’ultimo trimestre ha rappresentato l’occasione giusta per tornare a parlarne, facendo così trapelare qualche ulteriore dettaglio: arriverà quasi certamente entro i primi mesi del 2023.
L’abbonamento a Netflix con le pubblicità: la data
Inizialmente saranno interessati solo pochi paesi (non è dato a sapere quali), quelli dove gli indicatori di mercato stimano un ritorno più elevato. Ricordiamo che il partner scelto per mettere in campo l’iniziativa è Microsoft. Riportiamo di seguito in forma tradotta quanto si legge in una lettera rivolta agli azionisti.
Probabilmente, partiremo in una manciata di mercati dove la spesa per la pubblicità è significativa. Così come per molte delle nostre nuove iniziative, la nostra intenzione è quella di lanciarla, ascoltare e imparare, interagendo rapidamente per migliorare l’offerta. Così, il nostro business legato all’advertising, entro pochi anni sembrerà piuttosto differente rispetto a come sarà il primo giorno.
Nessuna indicazione, invece, in merito al prezzo di questa nuova sottoscrizione. L’unica certezza è che sarà più economica. Rimarranno ovviamente a disposizione i piani attuali ovvero Base, Standard e Premium. In relazione ai contenuti, non tutti potrebbero essere affiancati dalle inserzioni, ma a questo proposito ancora non ci sono conferme.
Tornando all’ultima trimestrale, quella conclusa in data 30 giugno, le entrate sono cresciute dell’8,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, attestandosi a 7,97 miliardi di dollari (contro gli 8,04 miliardi previsti). Il numero degli abbonati a Netflix è sceso di altre 970.000 unità, una perdita comunque molto inferiore rispetto a quella pronosticata (circa 2 milioni). A pesare sulla flessione sono state soprattutto le cancellazioni registrate nei territori di Stati Uniti e Canada. Il titolo sul mercato azionario ha reagito bene, incrementano il proprio valore del 7%.