Alla fine, bisogna ammetterlo, ha avuto ragione Netflix. Il giro di vite alla condivisione delle password che ha fatto storcere il naso a molti e il quasi simultaneo lancio di un abbonamento con pubblicità stanno premiando in termini di risultati. Una combo che si è rivelata perfetta, per aumentare il numero delle sottoscrizioni e per incrementare gli introiti grazie ai guadagni generati dagli inserzionisti, pur offrendo una formula relativamente economica per l’accesso al catalogo in streaming.
La pubblicità su Netflix è un successo
A inizio anno, più precisamente a gennaio, 23 milioni di iscritti attivi su base mensile avevano scelto questo piano (in Italia è proposto a 5,49 euro al mese). Ora la quota è salita a 40 milioni e il trend è quello che punta a un’ulteriore crescita.
L’annuncio è giunto in occasione dell’evento Upfront andato in scena ieri e rivolto principalmente agli inserzionisti. A questo proposito, Netflix ha annunciato l’intenzione di interrompere la collaborazione con Microsoft, avviata nel 2022, per la piattaforma tecnologica attraverso la quale gestire le pubblicità trasmesse sulla piattaforma. Passerà a una soluzione sviluppata internamente. Sarà sottoposta a una fase di test nel territorio canadese entro quest’anno e arriverà al debutto negli Stati Uniti entro la metà del 2025.
Tra le altre novità, vale la pena citare l’accordo siglato con la NFL per trasmettere i match del Christmas Day, nel giorno di Natale. Si tratta di un’ennesima conferma dell’interesse rivolto allo sport in diretta, dopo i primi esperimenti andati in scena lo scorso anno. A luglio toccherà all’incontro Jake Paul vs Mike Tyson. La piattaforma accoglierà anche i contenuti e gli show della più importante federazione di wrestling al mondo, grazie alla stretta di mano con la WWE.
Oggi, Netflix conta un totale pari a 270 milioni di abbonati nel mondo. Per fare un confronto, il concorrente Disney+ è fermo a quota 117 milioni.