Non solo streaming, ma anche sempre più gaming nel futuro di Netflix. L’ennesima conferma giunge oggi con l’annuncio dell‘acquisizione della software house finlandese Next Games. È l’ennesimo tassello di un puzzle che descrive un cambiamento in corso per il modello di business della società.
Netflix punta ai giochi: acquisito lo sviluppatore Next Games
Non si tratta del primo contatto tra le parti. Lo sviluppatore si è già occupato di un gioco mobile ispirato a uno dei più importanti franchise della piattaforma ovvero Stranger Things: Puzzle Tales. Ce ne sono poi a catalogo altri due dedicati alla saga zombie per eccellenza (controllata dalla concorrente AMC), The Walking Dead: Our World e The Walking Dead: No Man’s Land.
Netflix Announced Plans to Acquire Next Games
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— Next Games, A Netflix Game Studio (@nxtgms) March 2, 2022
Attiva dal 2013, la software house conta 120 dipendenti e ha generato entrate per circa 27,2 milioni di euro nel 2020. Il 95% dei proventi arriva dagli acquisti in-app. L’operazione annunciata oggi sarà formalmente finalizzata entro la metà dell’anno. Queste le parole del CEO e fondatore Teemu Huuhtanen.
Ci siamo concentrati il più possibile per concretizzare la nostra visione: diventare il partner preferito delle migliori aziende di intrattenimento al mondo, creando forme di intrattenimento interattive autentiche e longeve, basate su alcuni dei franchise più amati. Unire le nostre forze a quelle del più grande servizio di streaming al mondo, Netflix, costituisce l’opportunità per una logica ed entusiasmante continuazione della nostra strategia.
Rimanendo in tema, non è da escludere la possibilità che in futuro Netflix possa realizzare e distribuire giochi ispirati a show di successo. Tra questi anche Squid Game, per il quale è prevista la creazione di un vero e proprio universo. La volontà di diversificare il modello di business che fin qui è valso la leadership del mercato è legata anche alla necessità di attuare contromosse alla crescita della concorrenza che hanno portato, nell’ultimo periodo, a chiudere l’anno meno fruttuoso dal 2015.