Netflix non ha ancora deciso come bloccare il cosiddetto password sharing (sono in corso vari esperimenti), ma ora sappiamo quando l’azienda statunitense metterà fine a questa pratica molto diffusa. Nel documento che illustra i dati finanziari relativi al terzo trimestre è scritto che la monetizzazione degli account condivisi verrà estesa a tutti i paesi all’inizio del 2023.
Abbonamento più costoso per il password sharing
Netflix ha finora chiuso un occhio sulla condivisione dell’account tra utenti che non risiedono nella stessa abitazione, ma nelle condizioni d’uso del servizio di streaming è scritto chiaramente che “un account Netflix è destinato a persone che vivono insieme in un unico nucleo domestico“. I dispositivi nell’abitazione vengono rilevati tramite indirizzo IP, ID e attività dell’account (potrebbe essere utilizzata anche l’intelligenza artificiale).
Dal mese di marzo è stato avviato un test in Cile, Costa Rica e Perù che prevede la creazione di un sub-account per gli utenti che non vivono nella stessa abitazione e il pagamento di un extra. In Argentina, Repubblica Dominicana, El Salvador, Guatemala e Honduras è stato invece avviato il test per la funzionalità “Aggiungi una casa” che incrementa il costo di 2,99 dollari/mese (la novità ha dato origine a numerose proteste).
Pochi giorni fa è stata annunciata la funzionalità che permette di trasferire il profilo e attivare un nuovo abbonamento per i sub-account. Questa novità, che sostituisce la funzionalità “Aggiungi una casa“, è chiaramente il primo passo per impedire il password sharing.
A partire dall’inizio del 2023, in tutti i paesi verrà bloccata la condivisione degli attuali piani di abbonamento. Gli utenti che vogliono dividere il costo con amici o parenti dovranno pagare un extra (probabilmente 2,99 euro in Italia). L’alternativa è sottoscrivere il piano con pubblicità (disponibile dal 3 novembre) oppure passare alla concorrenza.