Nel documento rivolto agli azionisti che riassume i risultati raggiunti nella trimestrale Q1 2020, Netflix non ricorre a complessi giri di parole per spiegare quale sia la ragione della forte crescita registrata. In soli tre mesi il numero degli abbonati a livello globale è cresciuto di 15,8 milioni (oltre il doppio rispetto ai 7,2 milioni previsti) fino a raggiungere 182,9 milioni di unità.
In Netflix siamo consapevoli di essere fortunati nel poter gestire un servizio che assume ancora più valore per le persone confinate in casa e che può operare da remoto con rischi minimi nel breve e medio periodo. Come altri servizi per l’intrattenimento domestico stiamo assistendo temporaneamente a una maggiore fruizione e a una crescita nel numero di abbonati.
La trimestrale di Netflix oltre le aspettative
Le entrate si sono attestate a 5,7 miliardi di dollari, pressappoco in linea con i 5,76 miliardi attesi dagli analisti. Il motivo è da ricercare nel fatto che molti dei nuovi account sono stati creati nella seconda metà di marzo, dunque nell’ultima tranche del Q1 2020. È dunque lecito attendersi un secondo trimestre altrettanto positivo sul fronte economico. Nel frattempo la piattaforma dovrà darsi da fare per fidelizzare gli utenti e mantenerli legati a sé anche una volta che non saranno più costretti a rimanere in casa, evitando al contempo una fuga verso la concorrenza che nel territorio streaming di certo non manca.
Un asso nella manica di Netflix è quello costituito dai contenuti originali già pronti per il rilascio: la roadmap delle nuove uscite da qui a fine luglio non è messa in discussione, mentre la realizzazione delle nuove produzioni è stata interrotta per ragioni ben comprensibili e a partire dall’estate si potrebbe assistere a un rallentamento per quanto riguarda l’arrivo delle new entry nel catalogo. Già oggi c’è qualche problema con i doppiaggi, ad esempio gli ultimi episodi di Better Call Saul mancano dell’audio in italiano. Se ne parla nel documento.
… non siamo stati in grado di creare i doppiaggi in italiano e in alcune altre lingue a causa del confinamento domestico dei nostri talentuosi collaboratori per alcuni dei titoli lanciati in aprile e maggio.
Il distanziamento sociale ha dunque spinto il business della piattaforma così come con tutta probabilità quello dei concorrenti. Ricordiamo infine che a metà marzo il servizio, così come altri dedicati allo streaming video, ha accolto la richiesta avanzata dalle autorità europee diminuendo la qualità del flusso dati trasmesso così da ridurre l’impatto sulle infrastrutture di Rete messe a dura prova in questo periodo.