Black Mirror: Bandersnatch, l’episodio interattivo della serie distopica per eccellenza online su Netflix dal 28 dicembre (leggi la nostra recensione), è finito nel mirino di Chooseco. L’editore, che si occupa dalla fine degli anni ’70 della pubblicazione dei librigame della collana Choose Your Own Adventure destinata ai ragazzi, ha puntato il dito contro la piattaforma di streaming dando vita a una causa legale.
Bandersnatch: Chooseco denuncia Netflix
La denuncia è stata depositata nei giorni scorsi presso una corte del Vermont. L’accusa principale è quella di aver utilizzato lo slogan “Choose Your Own Adventure” in modo non autorizzato, senza averne diritto (Netflix ha provato già nel 2016 a ottenere una licenza, ma senza successo), sfruttando così la popolarità di un marchio conosciuto in tutto il mondo e sul mercato ormai da diversi decenni.
Chooseco sostiene inoltre che la trama di Bandersnatch è tanto oscura da arrivare a infangare la reputazione del brand. L’editore afferma poi di aver in passato già chiesto la cessione dell’utilizzo del marchio, ma senza specificare per quale contenuto, forse per la fiaba interattiva Il Gatto con gli Stivali: Intrappolato in una Storia Epica presente dal 2017 proprio nel catalogo di Netflix.
Per Chooseco la storia rappresentata in Black Mirror: Bandersnatch è eccessivamente dark. Non sono andati giù nemmeno i riferimenti (citiamo dal testo della denuncia) a una presenza demoniaca, fasi di lotta cariche di violenza, uso di sostanze stupefacenti, omicidio, mutilazione di corpi, decapitazione e altre immagini potenzialmente in grado di turbare lo spettatore.
L’associazione con questi contenuti spaventosi infanga il celebre marchio di Chooseco.
Risarcimento da 25 milioni di dollari
Viene chiesto un risarcimento da 25 milioni di dollari per porre fine alla questione. La vicenda richiama alla mente quella di cui abbiamo parlato anche su queste pagine nei mesi scorsi, quando a puntare il dito nei confronti di Netflix sono stati i membri del Satanic Temple, un culto satanista con base negli Stati Uniti che in un episodio della serie Le Terrificanti Avventure di Sabrina ha riconosciuto una statua troppo simile a una raffigurazione di Bafometto posseduta dall’organizzazione. Allora la diatriba venne risolta con un accordo economico tra le parti i cui dettagli non stono stati resi noti, ma con tutta probabilità dall’entità inferiore ai 150 milioni di dollari richiesti inizialmente.