Quando nelle scorse settimane Netflix ha portato in Italia il cosiddetto nucleo domestico, con l’obiettivo più o meno esplicito di bloccare la condivisione delle password, molti hanno storto il naso e minacciato la disdetta dell’abbonamento, puntando così il dito contro la strategia adottata della società, finalizzata a monetizzare sempre di più la fruizione del servizio. A quanto pare, i suoi vertici hanno avuto ragione e ai sostenitori del movimento #cancelnetflix rimarrà ben poco di cui festeggiare.
Bloccare la condivisione delle password fa aumentare gli abbonati a Netflix
Il gruppo aveva previsto un iniziale feedback negativo da parte degli iscritti, delusi dalla decisione, salvo poi stimare un ritorno economico importante nel medio e lungo periodo. Invece, stando a quanto riportato da Digital Trends, con riferimento a una ricerca condotta da Antenna, le ricadute positive si stanno già manifestando.
Prendendo in esame gli Stati Uniti, più nel dettaglio le giornate del 26 e 27 maggio (subito dopo l’arrivo della misura anti-password sharing), la piattaforma ha registrato 100.000 nuovi abbonati ogni 24 ore, mentre dal 25 al 28 maggio sono stati 73.000. Di fatto, si tratta di un incremento che tocca il 102% rispetto ai due mesi precedenti.
In modo prevedibile, nello stesso periodo, sono aumentate anche le cancellazioni, ma a ritmi decisamente inferiori (+26%). Possiamo immaginare che lo stesso trend si sia manifestato negli altri paesi interessati dalla novità, Italia compresa.
Dal canto suo, Netflix ha fatto di tutto per preparare il terreno, sia lanciando nei mesi scorsi la nuova formula di abbonamento più economica e supportata dalle inserzioni pubblicitarie, battezzata Base con pubblicità, sia posizionando strategicamente alcune uscite importanti del proprio catalogo (su tutte Black Mirror 6 in arrivo a breve) in queste settimane.