Il titolo del libro dedicato dal co-fondatore di Netflix alla propria creatura è “L’unica regola è che non ci sono regole”. Almeno in ambito fiscale, però, le cose sono destinate a cambiare. Anche il colosso dello streaming dovrà obbligatoriamente adeguare il proprio modello di business alle nuove norme sulla tassazione per chi opera a livello internazionale. Nel frattempo, è giunto l’accordo con il Fisco italiano, ponendo fine a una disputa tra le parti avviata ormai tre anni fa e in carico alla Procura di Milano.
Dopo tre anni, trovato l’accordo tra Netflix e il Fisco
La società verserà nelle casse pubbliche un totale pari a 55,8 milioni di euro, in riferimento al periodo compreso tra il 2015 e il 2019. Questo il commento di un portavoce del gruppo, affidato alle pagine di Reuters e qui riportato in forma tradotta.
Abbiamo mantenuto un dialogo e una cooperazione costante con le autorità italiane. Continuiamo a credere di aver agito in piena conformità alle regole sia italiane sia internazionali.
Al centro della disputa si trovano le stesse dinamiche che in passato hanno già portato l’autorità a concentrare la propria attenzione sui profitti generati in Italia da altri big del mondo online e tecnologico. Tra questi anche Apple, Amazon e Facebook. In breve, si ritiene che queste aziende avrebbero dovuto versare in Italia le imposte sui proventi generati dalla loro attività nel nostro territorio e facendo leva sulle infrastrutture localizzate entro i confini nazionali.
Nelle scorse settimane, il gruppo ha inaugurato il proprio ufficio nel nostro paese, a Roma, a conferma di un impegno importante e a lungo termine sul paese, sulla comunità creativa e sui consumatori italiani
. Lì saranno impiegati decine di dipendenti, al lavoro sui progetti esistenti e su nuove iniziative. Chiudiamo con le parole di Reed Hastings.
È un grande piacere aver messo radici in Italia, paese che ha una storia culturale e cinematografica di primaria importanza. L’apertura dell’ufficio di Roma è un chiaro segno del nostro forte impegno a lungo termine nel paese e ci permetterà di lavorare ancora più a stretto contatto con la comunità creativa italiana per realizzare una varietà di grandi show e film made in Italy.