Netflix, problemi di crescita?

Netflix, problemi di crescita?

Il gigante del video streaming delude i mercati: 800mila abbonati in meno del previsto, ma l'utile netto è in aumento del 55%. E in vista di una prossima trimestrale più rosea acquista i diritti di Star Trek
Il gigante del video streaming delude i mercati: 800mila abbonati in meno del previsto, ma l'utile netto è in aumento del 55%. E in vista di una prossima trimestrale più rosea acquista i diritti di Star Trek

Netflix delude le attese degli investitori. I suoi abbonati crescono solo di 1,7 milioni e non di 2,5 milioni come previsto nella precedente trimestrale, e il mercato non gradisce: -15,9% nell’after hours (i conti sono stati resi noti alla chiusura di Wall Street). I numeri del secondo trimestre della società di videostreaming sono però positivi; i ricavi salgono a 2,11 miliardi di dollari contro 1,65 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente (+28%) , in linea con le attese degli analisti.

Dopo l’aumento record di abbonati del primo trimestre, 2015, ben 6,74 milioni, per il secondo Netflix aveva previsto un rallentamento, ma il dato reale è andato peggio delle aspettative. Il dato sui nuovi abbonamenti, però, pesa sul giudizio complessivo, tanto più se lo si restringe al solo mercato statunitense, dove erano attesi 500mila nuovi abbonati mentre ne sono arrivati soltanto 160mila. “Cresciamo, ma non così velocemente come vorremmo e come abbiamo fatto”, si legge nella lettera che il CEO dell’azienda, Reed Hastings, ha indirizzato agli azionisti. Crescono anche gli utili: 9 centesimi per azione contro i 6 dello stesso trimestre 2015.

Ma le previsioni per il terzo trimestre non sono rosee : Netflix si attende utili per un centesimo ad azione contro previsioni di 8 centesimi. Ridimensionati, rispetto alle attese del mercato, anche i dati sui nuovi abbonati: 2 milioni contro i 2,7-2,85 milioni che vorrebbero gli investitori. La stima prudenziale di Netflix per il periodo estivo tiene conto della forte concorrenza che il servizio potrebbe subire dai prossimi Giochi Olimpici .

L’utile netto, comunque, è salito del 55% a 41 milioni di dollari nel secondo trimestre. Questi dati portano Netflix ha confermare il break-even entro quest’anno. Il mercato, però, aveva scommesso su una crescita più robusta degli abbonati, ragione per cui, dall’inizio dell’anno, le azioni del Gruppo hanno perso il 14% alla borsa di Wall Street. Per rivitalizzare il titolo, Reed Hastings aveva annunciato un piano di investimenti in contenuti da 6 miliardi di dollari. In Italia, ad esempio, Netflix sta preparando serie originali in lingua italiana. Ma la società di video streaming è presente in quasi tutto il mondo, fatta eccezione per la Cina dove, a sua detta, “il contesto normativo rende difficile la penetrazione del servizio”.

A parziale giustificazione del deludente risultato in termini di abbonati, il management di Netflix se la prende con i media che, in occasione del lancio dei nuovi profili tariffari nello scorso aprile, avrebbero lasciato intendere che ci sarebbe stato un rialzo dei prezzi. Chi fosse interessato alla conference call tenuta fra i vertici di Netflix e alcuni analisti finanziari può avviare la riproduzione del seguente video.


Quasi in contemporanea con la presentazione dei dati della trimestrale, Netflix ha reso noto di avere chiuso un importante accordo con la rete televisiva CBS Studios International per la trasmissione in streaming della nuova serie di Star Trek , attesa per gennaio 2017, e l’intero catalogo della popolare serie tv, compresi gli episodi “classici” che vanno dal 1966 al 1969.
L’acquisizione riguarda 188 paesi, esclusi però gli Usa e il Canada per motivi di esclusività. Negli Usa, infatti, la CBS offre un proprio servizio di video streaming, CBS All Access, mentre in Canada i diritti sono stati ceduti a varie reti via cavo, come CTV e Bell Media.
Ogni episodio della serie sarà disponibile a livello globale entro 24 ore dalla sua prima edizione negli Stati Uniti. Entro la fine dell’anno, Netflix renderà disponibile l’intero catalogo delle serie di Star Trek: “The Next Generation”, “Star Trek: Deep Space Nine”, “Star Trek: Voyager” e “Star Trek: Enterprise”, ben 727 episodi.
Sean Carey, Netflix Vice President of Global Television, ha dichiarato: “Star Trek è uno degli spettacoli più rappresentativi nella storia della televisione e siamo entusiasti di collaborare con la CBS per trasmettere la serie amata dai Trekkies di tutto il mondo. L’ultimo capitolo della storia promette di portare avanti la ricca tradizione di avventura e sicuramente renderà felice i fan in tutti i Paesi dove Netflix è disponibile”.

Nel bene o nel male, Netflix continua a far parlare di sé e si conferma come uno dei fenomeni più importanti dell’ultimo periodo nell’universo della Rete.

Pierluigi Sandonnini

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
21 lug 2016
Link copiato negli appunti