La pubblicazione dei risultati finanziari relativi al secondo trimestre del 2019 ha provocato un improvviso tonfo (-11% circa) nel valore delle azioni di Netflix. Il motivo è da ricercarsi nelle performance che si sono rivelate al di sotto di quelle previste dagli analisti, soprattutto per quanto riguarda il numero di abbonati.
Netflix, un Q2 2019 così così
L’azienda ha commentato il report citando i fattori responsabili del calo di performance: una lista di produzioni originali meno ricca del solito e un aumento nel prezzo degli abbonamenti che sta interessando alcuni paesi, Italia compresa. È probabile che il Q3 andrà meglio, considerando l’arrivo nel catalogo della piattaforma di contenuti legati a show molto seguiti come Stranger Things 3, i nuovi episodi de La Casa di Carta e l’ultima stagione di Orange is the New Black, tutti previsti per il mese di luglio.
È anzitutto l’andamento della piattaforma negli Stati Uniti a far discutere: -126.000 iscritti in tre mesi, mentre per il periodo in questione Netflix si attendeva di guadagnarne 352.000. L’arrivo di piattaforme concorrenti come Disney+ potrebbe ulteriormente complicare la situazione. A livello internazionale il numero degli abbonati è cresciuto di 2,83 milioni contro i 4,81 milioni attesi. A livello di entrate, invece, il gruppo ha visto nel trimestre versati nelle proprie casse 4,92 miliardi di dollari (+26% anno su anno), in linea con i 4,93 miliardi attesi.
Netflix dovrà inoltre fare i conti in futuro con la rimozione dal proprio catalogo di alcune delle serie di maggior successo messe a disposizione da terze parti: The Office (NBCUniversal) scomparirà nel 2021 e Friends (WarnerMedia ) nel 2020, con quest’ultima che diventerà un’esclusiva del competitor HBO Max in arrivo il prossimo anno.
E mentre qualcuno inizia a parlare della possibilità di veder integrati sulla piattaforma i primi contenuti pubblicitari (forse in cambio di un taglio dei prezzi), per l’India è in arrivo un abbonamento economico: dovrebbe costare 4 dollari al mese, come già anticipato lo scorso anno, limitando la risoluzione dello streaming a 480p. Al momento non è dato a sapere se l’iniziativa verrà proposta successivamente in altri paesi a livello internazionale.