Era solo questione di tempo. Come già avvenuto in altri paesi, tra cui Canada, Stati Uniti e Regno Unito, gli utenti italiani non possono più sottoscrivere l’abbonamento al piano Base di Netflix. La pagina del centro assistenza è stata aggiornata per confermare la novità. Chi non vuole vedere la pubblicità dovrà pagare almeno 12,99 euro/mese.
Pubblicità a 5,49 euro/mese per risparmiare
Il primo indizio sulla possibile eliminazione del piano Base risalgono a fine giugno, quando Altroconsumo aveva notato che il piano più economico era stato volutamente “nascosto” da Netflix. Per questo motivo, l’organizzazione dei consumatori aveva presentato una denuncia all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM). Ora è stato completamente eliminato, come si può vedere nella pagina di scelta:
Il piano Base (7,99 euro/mese) consente lo streaming con un solo dispositivo, offre una risoluzione a 720p e permette il download dei contenuti. Non è più disponibile per i nuovi abbonati, ma può essere ancora utilizzato se l’utente non disdice e riattiva l’abbonamento o passa ad un altro piano.
Il piano Standard con pubblicità (5,49 euro/mese) offre una risoluzione a 1080p e la visione contemporanea su due dispositivi (nella stessa abitazione), ma non il download dei contenuti. Netflix spiega che alcuni film e serie TV non sono disponibili per limitazioni legate alle licenze (sono indicati con l’icona del lucchetto) e che la pubblicità viene mostrata in base ai dati demografici (data di nascita e sesso), posizione geografica (ricavata dall’indirizzo IP) e dalle interazioni con il servizio.
Gli utenti che non vogliono essere “tracciati” devono passare al piano Standard (12,99 euro/mese), spendendo 5 euro/mese in più rispetto al piano Base per eliminare la pubblicità e scaricare i contenuti. Le brutte notizie potrebbero non finire qui. Secondo il Wall Street Journal, Netflix avrebbe pianificato l’ennesimo aumento dei prezzi.