Da una parte le iniziative messe in campo per fermare la condivisione delle password, dall’altra un nuovo intervento sui prezzi degli abbonamenti, ma questa volta non al rialzo: è la nuova strategia di Netflix, finalizzata a mantenere la leadership nell’ambito delle piattaforme premium per lo streaming on demand. Nel corso delle ultime settimane, il servizio ha tagliato i costi per gli utenti finali in decine di paesi.
Netflix sta tagliando i prezzi degli abbonamenti
Nel Medio Oriente i primi territori interessati: Yemen, Giordania, Libia e Iran. Poi l’Africa subsahariana con il Kenya. A seguire l’Europa con Croazia, Slovenia e Bulgaria, l’America Latina con Nicaragua, Ecuador e Venezuela, l’Asia con Malesia, Indonesia, Thailandia e Filippine. In alcuni casi, il risparmio arriva fino al 50%.
A conti fatti, una vera e propria inversione di tendenza, sebbene limitata ad alcuni paesi, laddove il servizio ha intravisto ulteriori margini di crescita in termini numerici. L’unico commento giunto in merito alla strategia è stato affidato da una portavoce alla redazione del Wall Street Journal: Sappiamo che i membri non hanno mai avuto una tale libertà di scelta, come oggi, in termini di intrattenimento
. Ovvero, la concorrenza di fa sentire, giustificare i continui aumenti con la qualità dei contenuti inseriti nel catalogo non funziona più come un tempo.
E in Italia? Per il momento nulla, purtroppo, si rimane con i quattro piani mensili attuali: Base con pubblicità a 5,49 euro, Base a 7,99 euro, Standard a 12,99 euro e Premium a 17,99 euro.
Da una parte lo stop alla condivisione delle password, dall’altra abbonamenti più economici. Un po’ come con il bastone e la carota, dunque. Basterà alla piattaforma per trovare un nuovo assetto, nell’era in cui i competitor sono molti e sempre più agguerriti?