Ieri l’annuncio dei film originali in uscita nel 2023, oggi quello dello scossone che investe i vertici dell’organigramma, seguito a breve da un giro di vite sulla questione legata alla condivisione delle password: il nuovo anno si apre con l’avvio della metamorfosi che segnerà il cambiamento di Netflix, l’ennesimo. La prima notizia riguarda Reed Hastings, co-fondatore della società e alla sua guida da 25 anni, fin da quando l’attività principale era quella legata al noleggio dei DVD. Lascia la poltrona di CEO alla coppia formata da Greg Peters e Ted Sarandos, altri due volti noti del gruppo.
Nuovo CEO e limitazioni alle password per Netflix
L’ormai ex numero uno, oggi 62 anni, rimarrà coinvolto nel progetto in prima persona come presidente esecutivo, affermando però che Il consiglio di amministrazione ha discusso per molti anni i piani di successione
e che questo è il momento giusto per portarla a termine
. La conferma è giunta in concomitanza con la pubblicazione dei risultati finanziari relativi all’ultimo trimestre, che hanno certificato un aumento pari all’1,9% delle entrate complessive (7,85 miliardi di dollari), accompagnato però da un calo dell’utile netto. Il servizio conta oggi 231 milioni di abbonati nel mondo, con un incremento di 7,66 milioni negli ultimi tre mesi.
Ted & Greg are now co-CEOs. After 15 years together we have a great shorthand & I’m so confident in their leadership. Twice the heart, double the ability to please members & accelerate growth. Proud to serve as Executive Chairman for many years to come https://t.co/oYc0laqMXQ
— Reed Hastings (@reedhastings) January 19, 2023
A proposito del volume delle sottoscrizioni, Netflix mette le mani avanti e afferma di essere pronta ad assistere a una riduzione. Il motivo è da ricercare nelle conseguenze del piano che sta per essere attuato al fine di bloccare la condivisione delle password. La strada da percorrere è quella già descritta in più occasioni, attraverso l’introduzione di strumenti che consentiranno agli intestatari degli account di sborsare una cifra extra per aggiungere profili di utenti che non risiedono nella sua stessa abitazione. La piattaforma forzerà la propria politica a partire dai prossimi mesi, a livello globale, certa di poter raccogliere i frutti di questa decisione, certamente impopolare, sul lungo periodo.
Insomma, una tempesta perfetta, per la società che più di ogni altra ha contribuito a definire i concetti di home entertainment e di streaming, impattando sul mercato dell’intrattenimento multimediale al punto di definire nuovi standard di riferimento anche per Hollywood. Staremo a vedere, prepariamo i popcorn.