Era già nell’aria da mesi, Techcrunch ne dava notizia , e Netscape smentiva con prontezza. Ora è ufficiale: Netscape.com torna ad essere un portale mainstream, e relegherà l’esperimento di giornalismo grassroot ad un dominio alternativo.
Netscape.com (ovvero AOL) aveva deciso di investire nella community poco più di un anno fa, sotto pressione di Jason Calacanis, evangelizzatore dei servizi basati sull’operato dei netizen , ora impegnato in un progetto di search collaborativo. In molti avevano definito il servizio una versione annacquata di Digg , al quale somigliava in tutto e per tutto. Le notizie erano selezionate e votate dagli utenti, l’unica differenza era rappresentata dal controllo operato da un team di moderatori, e dal fatto che l’1% dei contributori più attivi, responsabili della linea editoriale del servizio, riceveva un compenso per la segnalazione delle notizie.
Ora, si apprende dal blog ufficiale di Netscape.com, che saranno due le opzioni offerte agli utenti. “Per meglio soddisfare la comunità di Netscape”, il servizio di news selezionate dagli utenti verrà trasferito presso un altro dominio , mentre aol.netscape.com ospiterà un portale mainstream i cui contenuti saranno sottoposti al tradizionale controllo editoriale.
La pagina principale di Netscape riconvertita a portale, spiega Tom Drapeau, da novembre a capo di Netscape.com, meglio collima con le aspettative degli utenti , abituati ad associare il brand di Netscape.com ad un’offerta tradizionale e interessati altresì ad un servizio basato sui loro contributi, al quale però preferirebbero dedicare un dominio a sé stante. Un dominio del quale verranno comunicati i dettagli al più presto, promette Drapeau senza lasciarsi sfuggire nessun dettaglio.
È proprio questo procrastinare ad indurre Techcrunch a sparare a zero su Netscape.com, proclamando la morte del “clone di Digg”, incapace di raccogliere un volume di traffico abbastanza consistente per far fruttare al meglio la macchina pubblicitaria. Concorda Tech.blorge.com , che descrive l’annuncio di Netscape come una mossa “per salvare la faccia”: trasferire il servizio presso un altro dominio significherà affondarlo definitivamente , dato che nemmeno la sua precedente, popolare localizzazione gli garantiva un afflusso consistente di traffico.
È Associated Press ad offrire una stima dell’insuccesso del Netscape.com in salsa collaborativa, incomparabile con la crescita vertiginosa dell’utenza di Digg, quadruplicata nell’ultimo anno. Un confronto che rassicura riguardo allo stato di salute del Web 2.0 e dei servizi che si fondano sulla partecipazione e sulla cooperazione dei netizen .
Gaia Bottà