Washington (USA) – Gli accordi non sono ancora stati sottoscritti da tutte le parti coinvolte, ma pare ormai scontato che VeriSign la prossima settimana formalizzi la “cessione” del database dei domini.org e quello dei domini.net, due delle categorie di domini internazionali.
VeriSign, che controlla Network Solutions, azienda acquisita l’anno scorso e leader nel settore delle registrazioni dei domini internazionali, di fatto gestisce anche i database centrali dei domini.com.
Gli accordi che verranno firmati a partire dalla prossima settimana con l’ICANN e il ministero del Commercio americano prevedono la cessione del database dei.org già alla fine dell’anno prossimo mentre gli archivi e la gestione del.net passerà di mano a gennaio 2006.
VeriSign continuerà a gestire gli ambitissimi.com, i domini internazionali più diffusi, almeno fino alla fine del 2007. Ma l’ICANN ha già fatto sapere che intende garantire all’azienda la facoltà di poterli gestire anche dopo quella data.
Va detto che VeriSign non era obbligata a cedere il controllo dei database e sembra l’abbia voluto fare perché sta calando il suo “share” del mercato delle registrazioni e dunque diminuisce anche l’interesse nel gestire un sistemone oneroso. Ma l’azienda non ha alcun desiderio di uscire dal business del settore e ha lanciato la possibilità di registrare domini in 70 lingue.
VeriSign da tempo ha aperto la possibilità di registrare domini in coreano, giapponese e cinese, trovandosi pure in conflitto con il CNNIC, l’autorità di registrazione dei domini cinesi a Pechino. Ora ha deciso di allargare ulteriormente le possibilità dei propri clienti, che possono scegliere di registrare domini.com,.net o.org in 70 lingue.
La maggioranza delle nuove lingue “disponibili” per la registrazione arriva per lingue europee, ma non mancano le sorprese. Tra queste la possibilità di registrare domini in cirillico, quindi caratteri non-standard, o sfruttando l’alfabeto greco, grazie alla nuova infrastruttura tecnologica realizzata da VeriSign.
Ma anche per le lingue europee, come il tedesco o lo spagnolo, ora è possibile sfruttare un set di caratteri più ampio, pensato per comprendere le peculiarità dei singoli alfabeti.
Altre lingue utilizzabili comprendono il tibetano, la lingua basca, il cinese-mandarino e addirittura l’esperanto.