NetworkManager è un componente libero per Linux, che si occupa della gestione delle reti cablate e wireless. Si tratta di un progetto iniziato nel 2004 dalla società di Red Hat, con lo scopo di semplificare ulteriormente le connessioni. Può infatti connettersi a una rete dando la priorità a quelle via cavo e, nel caso in cui questa non si disponibile, a una rete wireless memorizzata in precedenza, supportando al tempo stesso le protezioni più moderne per quanto riguarda la cifratura delle credenziali. Può anche gestire modem usb con scheda SIM o collegarsi attraverso plugin alle VPN.
NetworkManager: le migliorie dell’ultima versione
Da poco, NetworkManager si è aggiornato alla versione 1.50 con diverse novità al seguito, a cominciare dal supporto all’interfaccia di sistema OVS a cui si può ora abbinare tramite indirizzo MAC, più gateway per un singola rete e possibilità di configurare la larghezza del canale in modalità Access Point per le reti wireless.
A ciò si aggiunge la possibilità di configurare le interfacce veth con il comando “nmtui”, un’opzione di timeout per il controllo della connettività, la riapplicazione delle VLAN sulle porte bridge, la possibilità di ritentare la risoluzione del nome host se l’operazione fallisce e il supporto per la funzione “sysctl ipv6.conf.default” del componente ip6-privacy..
Da adesso, NetworkManager 1.50 terrà conto del contenuto su /etc/hosts quando viene cercato il nome dell’host di sistema dalla ricerca DNS inversa degli indirizzi configurati sulle interfacce. Viene poi risolto un crash causato dai pacchetti LLDP malformati. Infine, l’ultima versione del software depreca il supporto per “dhclient”, non venendo più compilato nel codice, a meno che non abilitato specificamente, mentre in futuro verrà completamente rimosso. Gli sviluppatori consigliano quindi di usare il client DHCP interno.
Il gestore di rete è disponibile al download in formato tarball e per l’installazione è necessaria la compilazione manuale. Chi preferisce un’installazione automatica e semplificata, dovrà invece attendere l’arrivo nei repository relativi alla propria distribuzione Linux installata nel sistema.