La capacità di Elon Musk è di considerare possibili le imprese che altri derubricano a fantascienza: così Tesla, così SpaceX, così NeuraLink. Per mostrare ciò che si potrebbe fare con il cervello umano, Musk ha utilizzato un suino con un chip di 8mm impiantato nel cervello: l’obiettivo era far comprendere quanto gli obiettivi di NeuraLink possano essere vicini ad una svolta e quanto il gruppo abbia intenzione di proseguire sulla propria strada.
L’esperimento sulla maialina Gertrude ha dimostrato che gli impulsi possono anzitutto essere letti e capiti, in attesa di poterli produrre e farli recepire dal tessuto cerebrale. A quel punto la connessione sarà attiva e si potrà innestare un discorso nuovo ed ulteriore: l’analisi “software” grazie ai passi avanti che il nuovo “hardware” ha consentito. Esperimento riuscito: dopo qualche indecisione iniziale, gli stimoli sono diventati “visibili” ai presenti ed è stato chiaro come NeuraLink abbia raggiunto un nuovo stadio nel proprio processo evolutivo.
L’asticella si alza, le ambizioni prendono forma ed il progetto è pronto per aprirsi a nuove elaborazioni.
Gli obiettivi di NeuraLink
Musk sta ora cercando di attirare nuovi ricercatori attorno al proprio progetto, per far sì che davvero ci si possa connettere con il cervello umano. L’obiettivo primario è quello di arrivare a curare alcune malattie per cui oggi non ci sono soluzioni (perdita di memoria, insonnia, ictus cerebrali, depressione, ma soprattutto Parkinson e Alzheimer). Le ambizioni, però, vanno anche molto oltre. Ad esempio Musk ha precisato come con una doppia installazione di sensori NeuraLink sarà possibile presto bypassare la colonna vertebrale per mettere in diretta connessione cervello e gambe, riuscendo così ad esempio a riconsegnare l’uso delle gambe a persone che, per traumi o altre cause, possano essere oggi costrette su sedia a rotelle.
L’obiettivo ultimo, la chimera che spinge oltre ogni orizzonte l’aura attorno a NeuraLink, è però l’idea di poter connettere una intelligenza naturale ad una artificiale. Come, quando e perché, restano interrogativi per i quali non ci sono ancora risposte, ma per Musk è questa la dimensione entro cui si può immaginare il futuro del genere umano.
Chi ancora pensa che tutto ciò sia una chimera, deve immaginare a ciò che si pensava anni fa di auto che guidano da sole e razzi spaziali che atterrano su chiatte galleggianti in mezzo all’oceano: l’innovazione consente oggi risultati impensabili e rendere il tutto anche economicamente sostenibile significa poter offrire all’umanità importanti passi avanti. Musk, l’imprenditore che meno di ogni altro ha compreso l’importanza di combattere subito con forza contro il Covid, è oggi quello che più di ogni altro può regalare una speranza contro alcune infermità. Potere dei visionari.