Washington (USA) – Il dibattito parlamentare sul futuro del principio di neutralità della rete , congelato dal parlamento federale americano, torna a far discutere: Google ha adottato toni minacciosi ed è passato all’attacco.
“Se non riusciamo ad ottenere il mantenimento dell’Internet neutrale con le nostre argomentazioni”, ha detto il vicepresidente e superesperto Vint Cerf, “allora saremo costretti ad aspettarci il peggio e portare il caso direttamente all’attenzione dell’antitrust federale”. Senza neutralità, gli utenti avrebbero differenti velocità d’accesso corrispondenti a differenti tipologie di content provider , in base ai singoli accordi tra soggetti ed operatori di telecomunicazione.
Il motore di ricerca di Mountain View non è certo la prima grande azienda che prende posizione contro il processo politico in corso: gli ISP nazionali , così come una cospicua maggioranza parlamentare, stanno facendo enormi pressioni affinché nasca la cosiddetta Internet a due velocità .
Per Tim Berners-Lee , inventore del Web, “la questione della neutralità della Rete è una cosa seria: milioni di persone stanno usando una tecnologia che ho creato senza dover chiedere il permesso a nessuno, ed ora sono preoccupato”, ha detto il guru, “perché tutto questo potrebbe finire, almeno negli Stati Uniti”.
Il concetto di neutralità, per Berners-Lee, è una questione di interoperabilità ed apertura riassumibile in poche parole: “Se pago per connettermi alla Rete ed avere una determinata qualità del servizio, ed altri pagano per averne una uguale o addirittura migliore, non dobbiamo avere problemi per comunicare tra di noi”.
La richiesta della neutralità come fondamento per il futuro della Rete, specifica l’esperto, “non è una questione di volere Internet completamente gratis, oppure di non avere la possibilità di pagare di più per ottenere servizi di più alta qualità”. Se le istituzioni statunitensi dovessero mantenere Internet così come è adesso, senza abolire quella che Berners-Lee chiama libertà di connessione , sarebbe necessario “regolamentare la Rete affinché rimanga sempre aperta, in quanto fondamento della società contemporanea, e non venga mai guidata dagli interessi a breve termine dei grandi ISP”.
Malgrado l’accorato appello di Berners-Lee e le minacce di Google, ISP come Comcast continuano a sperare nel futuro “a doppio binario”: una Internet pubblica a velocità discreta ed una Internet privata ad altissima velocità, accessibile soltanto agli utenti ed agli editori digitali disposti a pagare abbonamenti e servizi ad un prezzo maggiore.
Tommaso Lombardi