Milano – Da non perdere nei prossimi giorni due appuntamenti che affronteranno i cardini della società elettronica: l’accesso all’informazione e la libera circolazione delle informazioni. Con un chiaro riferimento all’editoria elettronica, “e-ditoria”, all’impatto della Rete sul copyright, alla legge sul diritto d’autore. Due tavole rotonde durante le quali, per dirla con Ferry Byte , numerosi autori, editori, musicisti, giornalisti ed esperti di diritto si confronteranno “sull’opportunità di mettere in pratica alcune “vie di fuga”. Se l’editoria ufficiale e gli enti pubblici non recepiranno gli input di una nuova e-ditoria e di una gnu-economy subiranno un output dalla storia, e se non sarà un netstrike, una risata li seppellirà…”
Il primo appuntamento è per domani, venerdì, e per sabato al L.S.O.A Deposito Bulk in via Niccolini 36 a Milano: “GNU Economy e libertà di accesso e circolazione dei saperi”. Il primo giorno, dalle 17 in poi, sarà interamente dedicato a “Net-thinking – Il sapere in rete vuole essere libero”, con l’intervento di alcuni dei protagonisti delle iniziative di informazione alternativa e accessibilità, come l’ Istituto Cavazza o copyDOWN . Il secondo, sabato, “Net-working – L’editoria e il suo futuro dopo la rete” (la Rete come biblioteca pubblica universale), si terrà al “Circolo Bertholt Brecht”, in via Padova 61, e vedrà la partecipazione di numerosi editori, meno noti o molto noti, che hanno avviato attività e-ditoriali sulla Rete.
Questa la presentazione della due-giorni di venerdì e sabato:
“Da diverso tempo si sono rese evidenti trasformazioni nel mondo della produzione e della distribuzione immateriale.
L’avanzamento delle tecnologie di riproduzione digitale che ha allargato le possibilità di tutti di dotarsi dei mezzi di produzione e degli strumenti di distribuzione di beni immateriali; la comunicazione elettronica; la creazione di una Rete che basa la sue esistenza sulle relazioni di cooperazione e sul senso di comunità hanno modificato pesantemente la realtà.
Ci sembra che molti ostacolino queste trasformazioni con poca capacità di comprenderle e quindi molta attenzione nel limitarle e costringerle in confini che non sono loro propri.
Forse è arrivato il momento di confrontarsi con queste trasformazioni.
Forse è il momento di sfruttare le possibilità che si sono aperte nel recente passato e nel presente, ma che stentano a intravedere un futuro.
E ‘ solo una questione di prospettiva: ridefinire il proprio orizzonte per riuscire a comprendere e a costruire un futuro in cui la libertà di accesso e di circolazione dei saperi siano un dato di fatto e non una possibilità insoluta e temuta”.
L’altro appuntamento sul tema della GNU Economy si terrà a Bologna. Ecco tutti i particolari.
Il secondo incontro , “GNU economy, copyright e software libero. Campagna per il libero accesso e la libera circolazione dei saperi”, si terrà nella capitale emiliana tra venerdì 19 e domenica 21 gennaio al “Teatro Polivalente Occupato”, in viale Lenin 3.
Insieme a operatori, sviluppatori ed esponenti del progetto GNU, si discuterà di:
“Collegamenti sempre meno costosi, velocità di collegamento sempre più marcate. Un bene. Ma l’abbattimento dei costi per “usare” Internet e prestazioni in costante miglioramento non sembrano coincidere con un futuro di maggiore democrazia in rete.
Lo dimostrano la nuova legge sul copyright (18 agosto 2000, n. 248), la futura convenzione sui reati informatici in discussione alla Comunità Europea, il tentativo di variare la legislazione attuale sui brevetti sul software (ed il suo fallimento, almeno alla Conferenza di Monaco), le battaglie contro Napster e la determinazione ad imbrigliare movimenti di pensiero che si manifestano più facilmente sotto forma di file-sharing che di vertigizzazione del sapere.
Situazioni che, se hanno un effetto diretto e prevedibile sul mondo del software e ne mettono in discussione la libertà di sviluppo, altrettanto si ripercuotono su settori come la musica, l’arte e la letteratura, pienamente presenti in rete e forme d’espressione in costante espansione.
Questo meeting vuole essere un momento per fare il punto della situazione, per capire quanto si sta cercando di mettere regole alla rete usando strumenti come il copyright. E come, invece, gli stessi strumenti possano venire utilizzati come alternativa ad un sistema di controllo.