New Mexico, lo spazioporto è un cantiere

New Mexico, lo spazioporto è un cantiere

Il turismo spaziale sarà realtà. Una rampa di lancio per Virgin Galactic?
Il turismo spaziale sarà realtà. Una rampa di lancio per Virgin Galactic?

L’esplorazione umana dello spazio è molto vicina ad una nuova, intrigante pagina. Il primo spazioporto turistico della storia statunitense da rendere operativo in 18 mesi, nel deserto del New Mexico. Iniziano , così, i lavori di costruzione di una struttura imponente, con una pista di circa 3000 metri per ospitare anche gli aerei più grandi del mondo. Solo che non si tratterà di semplici voli di linea, bensì dei velivoli turistici del futuro che porteranno i primi viaggiatori negli strati più esterni dell’atmosfera terrestre.

L’ambizioso progetto era stato approvato nel 2006 dal governatore Bill Richardson e prevedeva la messa in piedi dello spazioporto entro il 2010 nelle vicinanze della base militare di White Sands. Mantenute, quindi, le aspettative dello stato federale che spenderà intorno ai 200 milioni di dollari per l’intera struttura. Struttura che, secondo Steve Landeene, direttore esecutivo della New Mexico Spaceport Authority, porterà gli USA “non troppo lontani da una nuova era dello spazio”.

Bill Richardson si coccola un’idea che finalmente diverrà realtà, grazie al contributo finale del miliardario Sir. Richard Branson e della sua Virgin Galactic . Secondo i suoi piani, infatti, il volo inaugurale si terrà entro due anni (con lo stesso Branson e famiglia), aprendo ufficialmente la “nuova era” spaziale. Per arrivare a questo momento, a luglio verrà presentato in Wisconsin il WhiteKnightTwo che porterà all’altitudine giusta per il lancio lo SpaceShipTwo, in periodo di testing a partire dal prossimo dicembre.

Il WhiteKnightTwo, tuttavia, ha riscontrato alcuni problemi tecnici proprio durante un giro di prova destinato ad impressionare i curiosi che si sono radunati presso il grande cantiere nel deserto. Difficoltà che hanno portato la stessa Virgin Galactic a non pronunciarsi su timeline precise, assicurando soltanto che tutto si svolgerà secondo i piani. Meglio per loro: Spaceport America ha puntualizzato che non farà affidamento sulla compagnia in maniera totale.

È da due anni, infatti, che il fondatore di Amazon Jeff Bezos offre informazioni dettagliate sul suo progetto di turismo spaziale con Blue Origin entro il 2010. Ad aspettare Virgin o Bezos, comunque, c’è una corposa lista di persone pronte a pagare fino a 200mila dollari per sei minuti in assenza di gravità. Intanto, sono partiti i lavori per il campo di battaglia.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
23 giu 2009
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