Le prime indiscrezioni risalgono al mese di agosto. Oggi è arrivata la conferma: il New York Times ha denunciato OpenAI e Microsoft per violazione di copyright. ChatGPT e Copilot (ex Bing Chat) generano output con estratti o riassunti degli articoli del quotidiano statunitense. Secondo il Times, le due aziende devono essere considerate responsabili per miliardi di dollari di danni.
Massiccia violazione di copyright
Nella denuncia viene evidenziato che il business model di OpenAI e Microsoft è basato sulla violazione di massa del diritto d’autore. I modelli di intelligenza artificiale generativa vengono addestrati su dataset che contengono gli articoli del New York Times. L’azienda guidata da Sam Altman chiede un abbonamento per accedere a GPT-4 e GPT-4 Turbo, quindi ottiene profitti senza pagare nulla all’editore del quotidiano.
Nella denuncia viene specificato che il Times aveva avviato una negoziazione con OpenAI e Microsoft, ma non è stato raggiunto nessun accordo. Le due aziende affermano che la loro condotta è garantita dal “fair use”, in quanto l’uso di contenuti protetti dal copyright avviene a scopo “trasformativo”.
Alcuni esempi riportati nella denuncia evidenziano che gli output di ChatGPT sono l’esatta copia di articoli pubblicati dal quotidiano. Il chatbot di OpenAI fornisce inoltre risposte che contengono parti di articoli protetti dal paywall, consentendo quindi agli utenti di aggirare l’obbligo dell’abbonamento.
In pratica, ChatGPT e Copilot sono concorrenti del Times. I lettori accedono agli articoli tramite il chatbot e non visitano più il sito. Ciò comporta una diminuzione del traffico, meno entrate dall’advertising e meno abbonamenti. Nella denuncia sono elencati anche casi in cui i chatbot attribuiscono al Times articoli di altri siti (allucinazioni).
Dal mese di agosto, il New York Times ha bloccato il crawler di OpenAI (GPTBot) che effettua lo scraping del sito per raccogliere le informazioni da usare durante l’addestramento del modello IA. Nella denuncia non viene indicata una somma come risarcimento, ma OpenAI e Microsoft dovrebbero essere considerate responsabili per miliardi di dollari di danni. Il Times chiede di bloccare l’accesso ai suoi articoli e di eliminare i contenuti dai dataset.