Abbiamo avuto modo di sottolineare in estate quanto la Banca Centrale Europea stia facendo sul serio in tema di euro digitale. Il progetto finalizzato all’emissione di una CBDC (Central Bank Digital Currency) continentale esiste, è concreto, ma serviranno anni prima che la moneta possa essere a disposizione dei cittadini. Tra coloro al fianco dell’istituzione nell’iniziativa c’è anche l’italiana Nexi.
Euro digitale: dentro anche l’italiana Nexi
La conferma è giunta questa settimana, direttamente dall’amministratore delegato Paolo Bertoluzzo. Queste le sue parole, raccolte da Karen Tso di CNBC in occasione dell’evento Money 20/20 andato in scena ad Amsterdam.
Siamo impegnati con la Banca Centrale Europea e stiamo contribuendo a progettare il futuro dell’euro digitale, poiché crediamo possa costituire un fattore positivo nell’evoluzione dei pagamenti digitali.
Interessante il punto di vista condiviso da Bertoluzzo in merito a criptovalute come Bitcoin ed Ethereum, di fatto allineato a quello condiviso dalla BCE solo pochi giorni fa.
Sono certamente asset, ma fluttuano verso l’alto e verso il basso ogni giorno, stando a quanto dice qualcuno nella Silicon Valley. È esattamente l’opposto di ciò che serve per i pagamenti, dove occorre aver certezza del valore che si sta scambiando. Oggi, questo tipo di monete, ha impatto pari a zero sui pagamenti.
Con tutta probabilità, le crypto continueranno ad esistere assumendo sempre più in modo esplicito la funzione di asset per trading e speculazione, mentre alle monete digitali delle banche digitali sarà delegato il compito di gestire le transazioni quotidiane di milioni di cittadini che non vogliono aver nulla a che fare con improvvise fluttuazioni del prezzo e volatilità degli investimenti.