Incassato l’hype mediatico e l’ aumentato interesse del mercato nei confronti di qualsiasi cosa faccia girare Android, il recentemente presentato Nexus One di Google deve ora fare i conti con una realtà fatta di problemi, test sul campo, malauguri della concorrenza e una certa complicazione dei rapporti tra Mountain View e quei partner (Motorola su tutti) che hanno già messo in commercio smartphone basati sul sistema operativo androide investendoci sopra milioni di dollari.
A guidare il fronte delle critiche nei confronti di Nexus One è Microsoft, e il presidente della divisione Entertainment and Devices Robbie Bach si esprime con prudenza evidenziando problematiche reali. L’offerta contemporanea di uno smartphone brandizzato Google e del sistema operativo Android (open source ma fondato e voluto fortemente da Mountain View stessa) sarebbe per Bach una strategia fallata , destinata a scontentare chi prima vedeva una partnership e ora deve considerare Google alla stregua di un concorrente vero e proprio . “L’annuncio di Google (su Nexus One, ndr) invia un segnale su dove si sta indirizzando il loro impegno” dice Bach, sostenendo che la situazione “creerà delle opportunità” che Microsoft ha tutta l’intenzione di sfruttare per dare battaglia allo storico rivale.
A parziale conferma della fondatezza delle critiche di Microsoft, fonti non meglio precisate parlano di almeno due partner di peso (Verizon e Motorola) che hanno espresso malumori per la “scelta di campo” di Google, avendo Motorola già speso cifre notevoli (100 milioni di dollari) per la promozione dei suoi nuovi smartphone basati su Android. Rimane da stabilire, per quanto riguarda Microsoft, se da Redmond saranno capaci di contrastare il googlefonino (per poco originale che sia) con un prodotto di buon livello e un’offerta economica che venga percepita come maggiormente conveniente rispetto alla gratuità della fornitura di Android.
A essere gratuito comunque non è certo il costo del Nexus One, che la società di analisi iSuppli ha quantificato in circa 174 dollari software, produzione e packaging esclusi. Una cifra simile (inferiore di soli 5 dollari rispetto al costo retail del telefonino con un piano tariffario biennale di T-Mobile) implica il fatto che Google venderebbe sottocosto il suo smartphone (prodotto dalla società asiatica HTC) rifacendosi con i dispositivi “sbloccati” e i loro 529 dollari di prezzo.
Non bastasse poi la querelle legale aperta dai detentori del copyright sulle opere fantascientifiche del grande Philip K. Dick, dopo l’exploit della presentazione Nexus One comincia a perdere colpi nei test indipendenti sulla qualità dello schermo touch (iPhone di Apple rimane il campione da battere ) e soprattutto nelle prime lamentele dei consumatori nei riguardi del supporto clienti. Clienti che si sono trovati di fronte a lunghi periodi di attesa, scaricabarile fra le tre società coinvolte (la produttrice HTC, Google e T-Mobile), scarse prestazioni su rete 3G, problemi con l’interfaccia e gli speaker.
Sia come sia Google dimostra di credere nel suo progetto e parla di un vero e proprio “programma” industriale dietro Nexus One, con la possibile realizzazione di googlefonini dedicati a diverse fasce di mercato (budget, mainstream e aziendale per esempio) e la disponibilità di una batteria più capiente e una tastiera fisica nel caso della linea dedicata agli ambienti corporate.
Alfonso Maruccia