Nexus Q, una sfera nel soggiorno di Google

Nexus Q, una sfera nel soggiorno di Google

Un oggetto dal design alieno che può diventare l'anima della festa. L'esperienza social di ascoltare musica e guardare video scelti da tutti. Creatività BigG made in USA
Un oggetto dal design alieno che può diventare l'anima della festa. L'esperienza social di ascoltare musica e guardare video scelti da tutti. Creatività BigG made in USA

Tra i nuovi prodotti presentati da Google ad I/O c’è Nexus Q: la lettera del nome sembra un riferimento al suo aspetto, una sfera (4,6 pollici di diametro) da cui fuoriesce un piccolo supporto-sostengo per tenerla dritta e i cavi, e con una fascia luminosa sulla circonferenza che la fa somigliare alla Morte Nera versione Tron.

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Nexus Q arriverà sul mercato a luglio ed è il primo dispositivo interamente targato Google e sviluppato da un team di 100 googler a Mountain View, sfruttando presumibilmente anche l’integrazione con il produttore hardware Motorola.

Come i primi Mac è interamente made in USA , fattore che potrebbe aver contribuito a mantenere il prezzo relativamente alto, attorno i 300 dollari .

Si tratta di una sorta di hub multimediale che serve sia per la condivisione in streaming via WiFi della musica tra diversi dispositivi Android (i cui utenti avranno i medesimi diritti/comandi da deejay), sia come amplificatore audio/video utile a rimandare anche un film o un video YouTube sul maxischermo di casa: il Q vuole essere una sorta di strumento per rendere sociale l’esperienza dell’ascolto della musica e non solo, un’occasione per interagire e socializzare nel più ampio spirito di libertà possibile. Almeno per tutti coloro che posseggono un dispositivo Android, indispensabile per utilizzare Nexus Q.

Dal momento che il proprietario può limitare la libertà di controllo degli altri utenti connessi solo caso per caso, e tutti possono dunque interagire con le cose degli altri per esempio cancellando playlist altrui o mettendo in testa proprie canzoni, l’esperienza è legata a doppio filo alla volontà di condivisione e di esperienza social: l’unica funzione a mettere un minimo di ordine è la “coda” delle canzoni e delle compilation da ascoltare che dura per 24 ore da quando viene creata.

Tale condivisione, tecnicamente, è legata alla cloud di Google: i contenuti non sono immagazzinati in locale, ma attraverso la rete WiFi Nexus Q scarica da Google Music le tracce audio corrispondenti a quelle possedute dagli utenti e provvede a caricarle di volta in volta su una piccola memoria interna. La musica può essere quindi diffusa attraverso la sua cassa o collegandolo via cavo A/V ad un altro dispositivo. Invece di portare i propri CD alla festa, basterà farli partire dal proprio cellulare.

Per il momento su Q hanno potuto metterci le mani i 600 partecipanti alla conferenza che l’hanno ricevuto in regalo da Google insieme a Galaxy Nexus e Nexus 7.

Il problema principale del nuovo device Google è legato per il momento alla compatibilità: supporta solo le tre app per Android Jelly Bean, ovvero Music, Moview e YouTube. Ignorati, insomma, servizi popolari come Rdio, Hulu o Spotify.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
28 giu 2012
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