Di Sorare abbiamo scritto in più occasioni anche su queste pagine, l’ultima volta solo pochi giorni fa, in concomitanza con l’annuncio della partnership che la lega alla Bundesliga tedesca. La piattaforma offre una sorta di fantacalcio in salsa NFT, mettendo a disposizione dei giocatori l’acquisto di carte collezionabili digitali il cui certificato di proprietà è gestito tramite blockchain. Una formula che nel Regno Unito ha attirato l’attenzione della Gambling Commission, come si legge nel comunicato ufficiale.
L’occhio della Gambling Commission UK sugli NFT di Sorare
È stata avviata un’indagine con l’obiettivo di capire se il business può continuare in assenza dell’autorizzazione richiesta a coloro che operano nel territorio delle scommesse e del gioco d’azzardo. Diramato inoltre un avviso rivolto ai clienti-utenti, invitandoli a considerare questo aspetto nell’approcciarsi al servizio.
Sorare.com non è autorizzato dalla Gambling Commission. Ciò significa che ogni attività eseguita sul sito dai clienti UK è al di fuori delle regolamentazioni alle quali gli operatori con una licenza devono sottostare. I clienti sono avvisati e lo devono tenere in considerazione decidendo se interagire o meno con il sito.
La replica della società non si è fatta attendere ed è giunta sotto forma di una nota condivisa su Medium, da cui riportiamo di seguito un estratto in forma tradotta. Ribadita la volontà di continuare a interfacciarsi con le autorità nell’ambito di un dialogo costruttivo.
Quando un prodotto basato su una tecnologia nascente ha successo, come nel caso delle carte digitali collezionabili e del gioco di Sorare, è normale e ci si attende di ricevere quesiti da parte delle autorità. Siamo molto fiduciosi in merito al fatto che Sorare non offra alcuna forma di scommessa da regolamentare, come confermato dalle opinioni di legali esperti in ogni fase, fin dalla nostra fondazione, anche durante i round di raccolta fondi.
Con sede a Parigi e fondata nel 2018, Sorare è attualmente valutata 4,3 miliardi di dollari. Tra coloro che hanno scelto di sostenere economicamente il business c’è una cordata di investitori capitanata da SoftBank, che di recente ha messo 680 milioni di dollari a disposizione della sua espansione.