Se il mondo degli NFT ti interessa, inevitabilmente ogni tua convinzione va messa alla dura prova dello Bored Ape Yacht Club, una delle realtà che più di ogni altro sta catalizzando valore attorno ai propri Non-Fungible Token. La collezione è infatti l’insieme di una lunga serie di immagini a tiratura limitata: ognuna può essere acquistata e rivenduta sapendo che il valore oscillerà continuamente sulla base della domanda, dell’offerta e dell’esclusività della collezione. Ma un report ha indagato sulle maglie che sostengono questo tipo di struttura, mettendo in luce dinamiche sicuramente particolare, chiaramente sospette e quantomeno importanti da conoscere prima di investire in questo tipo di asset.
La questione non è relativa alla bontà degli NFT poiché, come qualunque tecnologia, rappresentano semplicemente una nuova dimensione del digitale le cui applicazioni prenderanno vie più o meno valide di espressione. NFT e Blockchain hanno evidentemente molto da dire e le sperimentazioni in atto sono all’ordine del giorno, ma attorno alla collezione Bored Ape Yacht Club sta succedendo qualcosa che riconduce direttamente a Hollywood.
I furbetti degli NFT
L’analisi Read Max parte dall’incontro di Paris Hilton con Jimmy Fallon al famosissimo “The Tonight Show”, uno scambio televisivo dove le due star discutono con entusiasmo delle scimmiette “Bored Ape” in quella che sembra una incredibile marchetta per questo tipo di asset.
Deeply strange pic.twitter.com/ycilbi1iNL
— James Kelleher (@etienneshrdlu) January 25, 2022
I due non negano di aver investito in queste immagini delle simpatiche scimmiette e, anzi, fanno gran vanto di averci riversato su il proprio sudato denaro: un consiglio per gli acquisti più o meno dichiarato, farcito della simpatia di una segnalazione tanto bizzarra, ma in realtà probabilmente molto ben studiato dietro le quinte. Basta infatti approfondire la vicenda per comprenderne il perché.
Chi meglio dello star system può creare un senso di esclusività, del resto? La rete che mette in luce Read Max vede nomi quali Gwyneth Paltrow, Logan Paul, Eminel e Justin Bieber accomunati dallo stesso investimento, ma soprattutto dalle stesse agenzie (soprattutto la CAA, già investitrice in OpenSea). Ci si ggiungano Ashton Kutcher, protagonista di un prodotto Netflix con Reese Witherspoon, sposata con un responsabile della medesima agenzia e tra le maggiori investitrici in NFT. Tutti ben consigliati, insomma, tutti attorno al medesimo interesse condiviso.
Una rete fitta, che Read Max ha riassunto così:
Schema Ponzi? No, troppo orizzontale. Scam? Troppo ben organizzato. Truffa? Tutto legale. Difficile etichettare questa dinamica, ma in italiano li chiameremmo probabilmente “i furbetti degli NFT“. Salvo archiviarne le posizioni, fino ad elevarne l’astuzia a modello di alta capacità imprenditoriale.
Meglio tenere i giudizi fuori da questa vicenda, insomma. L’importante è sapere quali dinamiche regolano il mercato degli NFT, perché qualcuno ci investe su i propri denari e quali siano le conseguenze potenziali per chi riversa sulla blockchain le proprie speranze di subitaneo arricchimento.