Un pezzo di storia della musica va all’asta, ma esclusivamente sotto forma di NFT. È l’ultima trovata di uno degli eredi dell’impero beatlesiano, più nel dettaglio di Julian, figlio di John Lennon (e Cynthia Powell), che ha deciso di monetizzare la popolarità del padre e dei Beatles mettendo mano alla propria collezione privata e cedendo alcuni cimeli, ma solo in forma virtuale.
Lennon Connection: The NFT Collection, le aste al via
Collegandosi alle pagine del sito dedicato è già oggi possibile fare la propria offerta per aggiudicarsi alcuni asset come la giacca o il mantello indossati nei film Magical Mystery Tour e Help, una nota scritta a mano da Paul McCartney durante la composizione di Hey Jude e tre chitarre Gibson. In un caso i rilanci sono già arrivati a toccare l’equivalente di 30.000 dollari.
È doveroso ribadirlo per chi non ha dimestichezza con l’ambito dei Non-Fungible Token: non si tratta degli oggetti veri e propri, bensì di una loro riproduzione digitale. Gli acquirenti riceveranno un certificato di proprietà basato su piattaforma blockhain. In questo caso, sono di fatto video accompagnati da una descrizione o un breve racconto registrati da Julian Lennon. Queste le sue parole affidate alla redazione di Variety.
Ho collezionato questi oggetti personali per circa trent’anni e sono stando di saperli chiusi in un caveau, dove li ho dovuti tenere perché non si danneggiassero. Abbiamo organizzato alcune mostre in Europa e la mia intenzione era quella di portare la collezione in tour, ma gli ultimi anni non sono stati di aiuto.
Una parte (non è dato a sapere in che percentuale) dei profitti generati dalla vendita degli NFT sarà devoluta alla The White Feather Foundation, organizzazione fondata e guidata dallo stesso primogenito di John Lennon, attiva in progetti finalizzati alla tutela dell’ambiente e alla gestione delle emergenze umanitarie.