Come anticipato all’inizio del mese, il fondatore di Twitter ha messo in vendita il suo primo post sul social network risalente al 21 marzo 2006. Come? Sotto forma di NFT (Non-Fungible Token), asset esclusivamente digitale accompagnato da un certificato di autenticità basato sull’impiego di una blockchain, una sorta di autografo 2.0. Il breve messaggio just setting up my twttr
di Jack Dorsey è stato acquistato per una cifra pari a oltre 2,9 milioni di dollari.
just setting up my twttr
— jack (@jack) March 21, 2006
Quanto costa un tweet? Il primo di Dorsey vale 2,9 milioni
L’asta è andata in scena sulla piattaforma Valuables. L’acquirente è Sina Estavi, CEO di Bridge Oracle, capace di superare le offerte dell’imprenditore cinese Justin Sun, a sua volta fondatore dell’infrastruttura su cui si basa la circolazione della criptovaluta Tron.
Dorsey ha immediatamente devoluto l’intera cifra incassata a GiveDirectly, organizzazione non profit che si occupa di combattere la povertà nel continente africano. La transazione (50,87 BTC) è avvenuta in Bitcoin come testimonia un successivo post del diretto interessato.
Sent to @GiveDirectly Africa fund 🌍Thank you, @sinaEstavi. pic.twitter.com/aEZu07auLV
— jack (@jack) March 22, 2021
Secondo Forbes, il CEO e fondatore di Twitter che tra le altre cose controlla anche Square, possiede un patrimonio quantificato in 12,9 miliardi di dollari.
Il vivace ambito dei Non-Fungible Token è balzato agli onori delle cronache nell’ultimo periodo in conseguenza ad alcuni acquisti importanti messi a segno da collezionisti d’arte. Tra questi, 5,8 milioni di dollari sono finiti in pochi minuti nelle tasche della canadese Grimes (tra le altre cose compagna di Elon Musk) con la cessione di alcune opere digitali, mentre oltre 69 milioni di dollari sono stati sborsati per un collage di immagini intitolato “The First 5000 Days” realizzato da Beeple.