Non più la distribuzione di crypto tramite airdrop, come annunciato in precedenza, ma NFT per sostenere l’attività dell’esercito di Kiev e il tentativo di respingere l’avanzata dei soldati russi nel paese. A rendere noto il cambio di rotta è Mykhailo Fedorov, vice primo ministro e ministro per la trasformazione digitale dell’Ucraina. Lo ha fatto con il post su Twitter che riportiamo di seguito in forma tradotta.
NFT da Kiev a supporto dell’esercito in Ucraina
Mai prima d’ora si era assistito all’impiego di questi asset per una tale finalità. Ancora da definire le modalità di rilascio e distribuzione, così come la natura dei contenuti digitali che saranno emessi su blockchain. I dettagli arriveranno a breve.
In seguito a un’attenta considerazione, abbiamo deciso di cancellare l’airdrop. Ogni giorno, sempre più persone sono disposte ad aiutare l’Ucraina nel respingere l’aggressione. In alternativa, presto annunceremo NFT per supportare le forze armate ucraine. Non abbiamo alcun piano per la distribuzione di fungible token.
After careful consideration we decided to cancel airdrop. Every day there are more and more people willing to help Ukraine to fight back the agression. Instead, we will announce NFTs to support Ukrainian Armed Forces soon. We DO NOT HAVE any plans to issue any fungible tokens
— Mykhailo Fedorov (@FedorovMykhailo) March 3, 2022
Stando agli ultimi update forniti da Fedorov, in meno di una settimana il governo di Kiev ha raccolto donazioni per circa 30 milioni di dollari in criptovalute come BTC, ETH, DOT e DOGE. La mobilitazione è stata massiccia, a livello globale.
Quella tra Russia e Ucraina è una guerra che si combatte sul campo, tra l’avanzata dell’esercito di Mosca e la resistenza locale, ma anche sul piano parallelo delle infrastrutture informatiche e delle piattaforme online, con una sorta di cyberwar fatta di attacchi, embarghi e sanzioni annunciate da più parti. Ora anche di NFT. Una volta terminato, speriamo al più presto, il conflitto sarà ricordato come il primo della storia in cui la chiamata alle armi è stata rivolta sia ai soldati (volontari e non) sia agli hacker.
Quando lo scorso anno i Non-Fungible Token si sono palesati all’attenzione del grande pubblico, nessuno li avrebbe immaginati come strumento scelto da un governo per finanziare la resistenza a un’invasione.