La maggior parte degli investitori in NFT, acronimo di token non fungibili, mai avrebbe pensato che in futuro sarebbero diventati pericolosi perché sfruttati in truffe e frodi. Questo è quanto emerso da una valutazione del rischio del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti. In una dichiarazione aperta ha infatti dichiarato quanto segue:
Il rapporto determina che gli attori illeciti possono utilizzare gli NFT per riciclare i proventi di reati presupposto, spesso in combinazione con altri metodi per offuscare la fonte illecita dei proventi del crimine.
Questa affermazione potrebbe influenzare diversi trader. Infatti, il Tesoro ha anche aggiunto che i token non fungibili sono soggetti a furto. Questo perché le relative piattaforme “mancano di controlli adeguati” per difendere gli utenti e per fermare il riciclaggio di denaro oltre all’evasione delle sanzioni. Una dichiarazione abbastanza forte per un mercato che, in costante crescita, figura come il futuro per molte generazioni.
Tale valutazione offre una prospettiva differente nel guardare agli NFT. Una visione più prudente per chi decide di salire sul treno in corsa di questo mondo che si evolve molto velocemente e, probabilmente, fatica a stare al passo con chi vuole sfruttarlo a scopi fraudolenti e/o criminali. Maggiore sicurezza è auspicata da molti esperti del settore e anche dalle istituzioni che vorrebbero maggiori responsabilità.
NFT suscettibili di truffe, frodi e furto
Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti è stato molto chiaro nei confronti dei token non fungibili, più comunemente detti NFT, suscettibili di truffe. La situazione attuale presenta un futuro che diversi non avrebbero mai immaginato, il loro sfruttamento in truffe, frodi e furto. In tempi non sospetti, Kaspersky, nota azienda impegnata nella sicurezza informatica per gli utenti e le aziende, aveva elencato le tipologie di truffe dalle quali fare molta attenzione:
- imitazioni di NFT tramite marketplace simili a quelli legittimi, ma in realtà controllati da cybercriminali;
- truffe rug pull;
- schemi pump and dump;
- truffe di phishing tramite finti annunci per spingere l’utente a pagine fraudolente;
- truffe da parte dell’assistenza clienti con cracker che si fingono operatori di un determinato marketplace;
- frodi delle finte aste;
- contraffazione di NFT;
- truffe giveaway o airdrop;
- truffe agli investitori con progetti fraudolenti che poi scompaiono con il denaro dei trader.