Un giorno in open beta, poi lo stop. Così si può riassumere l’incredibile storia di Visionrare, troppo breve per poter essere descritta in altro modo. Il progetto, di fatto un marketplace NFT, ha aperto i battenti ieri per una fase di test collettiva, salvo poi chiudere in tutta fretta. Il motivo è da ricercare nella natura stessa dell’offerta.
L’incredibile storia di Visionrare
A differenza di altre realtà dello stesso ambito, la piattaforma non consentiva l’acquisto di asset come le opere digitali, bensì di finte azioni appartenenti a società realmente esistenti, da impiegare poi in una sorta di fantasy game (qualcosa che potremmo paragonare a un fantacalcio Fintech). Il tutto, però, con soldi veri.
https://twitter.com/visionrarehq/status/1445661820996313091
In altre parole: investo in startup acquisendone una quota fittizia, ma sborsando vero denaro, per poi competere con gli altri giocatori in una gara che premia chi ha messo insieme il portfolio migliore, seguendo le evoluzioni delle stesse aziende nel mondo reale. Un’idea a modo suo originale, ma con un problema non di poco conto: Visionrare non ha ottenuto il permesso per l’utilizzo di gran parte dei brand proposti. Così si spiega lo stop immediato, comunicato dagli stessi responsabili dell’iniziativa.
Per il momento abbiamo deciso di passare a un modello free-to-play.
In fase di erogazione i rimborsi per coloro che nelle 24 ore di open beta hanno deciso di partecipare. Un’ennesima testimonianza della vivace attività che si registra entro i confini dell’ambito NFT, in forte crescita anche nel trimestre appena lasciato alle spalle.