Il tavolo delle trattative presieduto dal ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani sembra stia per giungere finalmente a conclusione, dando il via ai lavori per la rete italiana di nuova generazione.
“Abbiamo ancora qualche settimana di discussione – ha detto il ministro – ma ho l’impressione che ci siamo”.
Già a novembre era stato raggiunto un memorandum d’intesa per le infrastrutture passive sulle cui basi era stato aperto il tavolo (memorandum la cui solidità non era stata priva di qualche dubbio), e ora dovrebbero essere stati definiti anche i dettagli necessari a rendere ufficiale e operativa la società veicolo che se ne dovrà occupare.
La spinta definitiva per chiudere potrebbe essere arrivata dalla decisione del Ministero di mettere a disposizione un grande investimento infrastrutturale attraverso la Cassa Depositi e Prestiti , con il quale contribuirà ai “cavidotti per creare un’infrastruttura che dovrà arrivare ovunque. Ci vorranno circa 8 miliardi per collegare il 50 per cento della popolazione a 100Mb”.
Nel frattempo, secondo le stime del ministero , il digital divide italiano sarebbe stato fortemente ridotto: i cittadini fuori dalla Rete sono scesi da 7,8 milioni a 5 milioni . Inoltre, dice Romani, 12,5 milioni di linee su 22 sono connesse in banda larga e sono presenti 15.800.000 smartphone che fanno ben sperare per quanto riguarda la crescita delle connessioni senza fili. Non vi sarebbero , dice inoltre il Ministro, aree di fallimento di mercato dal momento che dove c’è domanda c’è offerta. Da un certo punto di vista, dice addirittura, “il modello italiano rischia di diventare modello per altri”.
Sulla stella linea che osanna l’eccellenza italiana anche l’amministratore delegato di Vodafone Italia, Paolo Bertoluzzo, che nel corso della presentazione del libro fotografico “1000 comuni d’Italia in rete. I primi 100”, che testimonia il progetto della telco 1000 Comuni , ha detto che l’esperienza nostrana “viene osservata con grandissima attenzione in Europa. Non so se si possa fare più in fretta di così”.
Claudio Tamburrino