Nicolas Cage si oppone all’uso dell’intelligenza artificiale nell’industria cinematografica di Hollywood. In un’intervista al New Yorker, l’attore ha condiviso le sue preoccupazioni riguardo alla manipolazione della sua immagine attraverso l’AI e ha messo in discussione l’impatto di questa tecnologia sulla verità artistica.
L’impatto dell’AI sulla verità artistica
Cage ha inoltre condiviso il suo disagio per la direzione verso cui si stanno muovendo le industrie creative in relazione all’uso dell’intelligenza artificiale. L’attore si è interrogato sul futuro della verità degli artisti e sul rischio che possa essere sostituita o trasformata dall’IA. “Dove finirà la verità degli artisti? Verrà sostituita? Dove sarà il battito del cuore?“, ha chiesto Cage, evidenziando la sua preoccupazione per l’autenticità e l’umanità nell’arte.
Un altro aspetto inquietante sollevato da Cage riguarda la possibilità che gli Studios possano avere il controllo sulla sua immagine anche dopo la sua morte. L’attore ha espresso il suo desiderio di non vedere il suo corpo e il suo volto manipolati dopo la sua scomparsa, affermando: “Non voglio che ci facciate niente!“.
Del resto Cage non è nuovo all’uso dell’intelligenza artificiale. Il cameo di Superman in “The Flash”, infatti, era diverso da quello che aveva effettivamente filmato. Invece di assistere alla distruzione dell’universo in una dimensione alternativa, come previsto, l’attore si è ritrovato a combattere nel film contro un ragno gigante, una scena che non aveva girato.
Controversie sull’uso dell’AI a Hollywood
L’uso dell’AI a Hollywood è stato un argomento di acceso dibattito negli ultimi anni e ha rappresentato uno dei principali punti di discussione durante lo sciopero SAG-AFTRA del 2023, durato 118 giorni. Altri attori, come Sean Penn, si sono espressi contro l’uso dell’IA, paragonando la creazione di versioni AI degli attori alla violazione della privacy delle figlie dei dirigenti degli studios.
Nicolas Cage non è il solo attore ad aver espresso preoccupazione sull’uso dell’intelligenza artificiale a Hollywood. A settembre 2023, Sean Penn ha criticato aspramente i dirigenti degli studi cinematografici che vogliono creare versioni artificiali degli attori reali senza il loro consenso. Ha fatto un esempio provocatorio, dicendo che se gli Studios vogliono le sue scansioni e dati vocali per generarne una versione AI, allora lui pretende lo stesso trattamento per le loro figlie, ovvero di poterne creare una copia virtuale da utilizzare senza consenso.
Con questa analogia Sean Penn intendeva dimostrare quanto sia eticamente scorretto e inaccettabile creare repliche AI di attori reali senza permesso, mettendo in luce i rischi e le implicazioni di un uso non regolamentato dell’intelligenza artificiale a Hollywood.
Impatto dell’intelligenza artificiale sul mercato del lavoro
Le preoccupazioni sull’AI non si limitano all’industria cinematografica. Un rapporto di Goldman Sachs del 2023 ha evidenziato che l’intelligenza artificiale generativa potrebbe portare a un significativo sconvolgimento del mercato del lavoro, interessando circa 300 milioni di posti di lavoro a tempo pieno a livello globale. In particolare, i colletti bianchi, come gli operatori legali e il personale amministrativo degli Stati Uniti, sembrano essere i più esposti al rischio di perdere il lavoro.