C’era una volta l’Auditel (e c’è ancora) per misurare le visualizzazioni televisive e fornire così uno strumento al mercato per pesare successi ed insuccessi di trasmissioni, eventi e campagne pubblicitarie. L’avvento del Web ha introdotto nuovi rilevatori per le realtà online, cercando di creare sistemi simili al vecchio Auditel per fornire strumenti migliori alle esigenze emergenti. Ora Nielsen sembra voler dar vita ad uno strumento nuovo e trasversale (“The Gauge“), che ignora la tecnologia e si limita a mettere sullo stesso piano quelle che sono le differenti sfumature del prodotto video.
Nielsen pesa i video
Nello stesso calderone, insomma, vanno a finire le tv generaliste, le tv via cavo e gli streaming. Questo consente di pesare meglio le proporzioni tra i vari fenomeni e valutarne l’incedere nel tempo. Tutto ciò ha avuto inizio negli Stati Uniti, dove con un apposito apparecchio installato presso 14 mila utenze (esattamente alla stregua del nostro Auditel) si analizzano i flussi video in entrata per capire quale ne sia l’origine. Su questo device si conoscono pochi dettagli, ma è noto che sia in grado di analizzare i bit in entrata per distinguere il tipo di fruizione in atto all’interno dell’abitazione.
Questo sistema ha permesso di valutare come le tv tradizionali siano ancora protagoniste sul panorama video con un 64% di quota parte, ma al contempo l’anno della pandemia ha fatto letteralmente esplodere l’abitudine allo streaming con una crescita importante per questo tipo di fruizione: dal 20% di inizio anno, potrebbe arrivare al 33% già alla fine del 2021. Negli USA Netflix pesa ormai per il 6% del totale del tempo passato davanti alla “tv”, seguito da YouTube (6%), Hulu (3%), Prime Video (2%) e Disney+ (1%). Il sistema di rilevamento sembra avere ancora alcuni importanti difetti, tali da rendere ancora limitato l’impatto di questo tipo di misurazioni, ma è indubbio il valore di principio che questo tentativo Nielsen racchiude: i video vanno ormai valutati a prescindere dalla tecnologia che li porta sotto gli occhi delle persone perché la sfida è oggi anzitutto una battaglia tra piattaforme che si contendono il tempo degli utenti.