Soluzioni come Apple CarPlay e Android Auto permettono di collegare lo smartphone all’auto e usare le app di navigazione, musica ecc. direttamente dal cruscotto. Alcune case automobilistiche tuttavia, stanno mettendo in discussione la dipendenza da Apple e Google e stanno sviluppando i propri sistemi di infotainment integrati nelle auto per avere un maggiore controllo sui servizi offerti a bordo.
E proprio per non dipendere dagli ecosistemi iOS e Android, General Motors ha dato il ben servito sia a CarPlay che Android Auto, a favore di una propria piattaforma, che si chiama Ultifi. Questa decisione, che avrà effetto entro il 2026, si basa su diverse considerazioni. In primis, avere un controllo più diretto sui servizi di bordo permette di gestire meglio aspetti come la sicurezza e la privacy dei dati degli utenti.
GM abbandona CarPlay per Ultifi nei suoi nuovi veicoli elettrici
Ultifi, la nuova piattaforma del produttore, è progettata per sostituire sistemi come CarPlay e Android Auto offrendo un servizio completamente integrato nei veicoli. Baris Cetinok, vicepresidente del software di GM, ha spiegato a The Verge che l’abbandono del sistema di Apple consentirà una maggiore coerenza delle funzionalità, senza la necessità di passare da un sistema all’altro.
Baris Cetinok, che è anche l’ex capo di Apple, sostiene che questa soluzione offrirà un uso più fluido e personalizzato per il conducente, consentendo al contempo un controllo totale delle applicazioni integrate nel veicolo. Questa strategia ricorda quella di Peugeot e Renault, che utilizzano i propri sistemi di bordo, come i-Cockpit o OpenR, per centralizzare i servizi di bordo senza dipendere da questi marchi. GM, tuttavia, si sta spingendo oltre, sviluppando un ecosistema completamente indipendente progettato specificamente per i suoi veicoli elettrici.
Lancio di Ultifi
Tuttavia, il lancio di Ultifi ha incontrato una serie di difficoltà tecniche, in particolare durante l’introduzione del Chevrolet Blazer EV. Alcuni utenti hanno segnalato problemi di stabilità e bug, anche se la maggior parte di essi è stata poi corretta. General Motors rimane convinta che questa decisione strategica, sebbene rischiosa, le consentirà di differenziarsi e di offrire una soluzione più adatta ai futuri sviluppi dell’auto connessa, senza dipendere dai giganti della tecnologia.