Pescara – La mancanza di copertura della banda larga in molte zone della nostra penisola, il fatto che le soluzioni alternative non siano ancora paragonabili alla connettività ADSL e la recente liberalizzazione dell’utilizzo di tecnologie wireless in ambito metropolitano, che sembra aprire le porte a più di una speranza, sono i presupposti della proposta sviluppata da Micso per portare banda larga nelle località ancora sprovviste di questo servizio.
La proposta si articola in varie fasi: si parte con l’identificazione di un soggetto istituzionale (a cui non viene richiesto il sostenimento di alcun onere) che possa fornire gli edifici dove posizionare apparati e antenne per darne visibilità ai cittadini. A questa fase segue la realizzazione della tratta necessaria a portare la connettività all’edificio e, nel caso in cui non esista alcun tipo di connettività a larga banda, si provvederà a trasportare la banda da una zona limitrofa ove essa sia presente tramite ponti radio in tecnologia wireless HiperLan o WiFi tramite il protocollo 802.11a a 5.4 Ghz con densità di potenza massima all’uscita dell’antenna di 1 watt, per restare all’interno della normativa italiana vigente.
L’ultimo step consiste nell’installazione delle antenne sul territorio per coprire le utenze che avranno aderito al progetto e la loro attivazione.
Il servizio potenzialmente fruibile e descritto dalla proposta di Micso consiste in una connessione internet 24 ore su 24, con un indirizzo IP pubblico staticamente assegnato e una larghezza di banda di 1280 Kbps in download e 1280 Kbps in upload, che promette agli utenti la possibilità di usufruire di servizi quali la navigazione, il download di programmi e la telefonia VoIP.
Il costo finale, per i privati, viene dichiarato equiparabile a quello di una ADSL e quantificato in un canone mensile di 29 euro, mentre per le utenze business sono previsti anche altri contratti con banda personalizzata. Condizione necessaria per essere raggiunti dal servizio e poterne usufruire, l’acquisto di un apparecchio, chiamato “Connect Box”, il cui costo è quantificato in 180 euro e che deve essere posizionato all’esterno dell’edificio dell’utente per essere orientato verso l’antenna centrale. Dall’apparato fuoriesce un unico cavo Ethernet RJ-45 che fornisce sia l’alimentazione (power over ethernet) sia la connettività di rete.
Stando a quanto indicato nel progetto, per la distribuzione all’utente finale, irradiata in tecnologia WiFi (802.11a), da prove effettuate, in un raggio di 300 metri dall’antenna di distribuzione non c’è bisogno del requisito della visibilità ottica nè del puntamento in quanto, in tale raggio, la bontà del segnale consentirebbe link stabili a oltre 4 Mbps anche senza visibilità. Oltre tale raggio è prevista la possibilità di creare tratte a vista di oltre 2 Km riuscendo a mantenere una larghezza di banda superiore al Mbps.
Ulteriori delucidazioni sulla proposta sono reperibili sul sito di Emiliano Bruni , curatore del progetto, o direttamente su Wadsl.it .
D.B.