Secondo la giudice Beryl A. Howell, le immagini generate dall’intelligenza artificiale non possono essere protette dal diritto d’autore. Il tribunale ha quindi dato ragione allo US Copyright Office che aveva respinto la richiesta di Stephen Thaler. Quest’ultimo, inventore della Creativity Machine, ha dichiarato che presenterà appello.
Nessun copyright per le immagini IA
L’origine della vicenda risale a quasi cinque anni fa. Thaler ha chiesto la registrazione dell’immagine seguente al Copyright Office degli Stati Uniti. La tutela del diritto d’autore è stata negata più volte, in quanto l’opera non è stata realizzata da un creatore umano.
Dopo il rigetto di febbraio 2022, Thaler ha denunciato il Copyright Office. La giudice Beryl A. Howell ha dato ragione all’ufficio, affermando che l’immagine generata dalla Creativity Machine non può essere protetta dal diritto d’autore. Il copyright non può essere concesso per opere prive di qualsiasi mano umana, essendo la paternità umana un requisito fondamentale del diritto d’autore.
In pratica, la giudice ha affermando che l’intelligenza artificiale non è un autore. Tra i casi citati a sostegno della decisione c’è anche quello relativo al famoso selfie del macaco Naruto. Quest’ultimo non poteva essere il detentore del diritto d’autore, come aveva chiesto la PETA, in quanto non umano.
L’avvocato di Thaler ha comunicato che verrà presentato appello contro la decisione. Come ha evidenziato la stessa giudice, simili casi aumenteranno in futuro, dato che molti artisti usano l’intelligenza artificiale per creare nuove opere. Il problema sarà valutare quanto input umano è necessario per poter applicare la legge sul copyright alle creazioni dell’IA.