La crisi morde. ma Nintendo non si piega ai tempi che cambiano e continua a non considerare smartphone e tablet come opzioni per rilanciare le sue quotazioni. Sono tempi magrissimi per la società nipponica, distante anni luce dai successi delle rivali Xbox e PlayStation e in costante discesa nel gradimento degli utenti. I risultati dell’ultimo trimestre rasentano un dramma finanziario e sotto accusa c’è la Wii U, capace di piazzare soltanto 2,8 milioni di pezzi rispetto ai nove inizialmente previsti da Nintendo nell’anno fiscale che terminerà a marzo (quindi il numero reale potrebbe essere anche inferiore). Conta poco, così, la preferenza degli appassionati concessa alla 3DS, in cima alle vendite natalizie nei negozi USA, che resta una magra consolazione: specie considerando che sul lungo termine anche la console portatile si è rivelata al di sotto delle attese.
La svolta verso il mercato mobile appare una mossa conveniente quanto doverosa per tentare di limitare i danni e aprirsi un’altra, potenziale, rilevante fetta di mercato, ma l’ipotesi non rientra nei piani dei giapponesi. Per presidente Satoru Iwata ha smentito categoricamente l’opportunità di proporre demo gratuite per smartphone veicolando così gli appassionati verso l’acquisto delle console di casa.
Riconosciuto il flop della Wii U, che ha “un impatto negativo sui nostri profitti, causa la bassa richiesta negli USA e nei mercati europei”, davanti al pubblico di analisti e investitori il boss ha specificato che la società potrebbe concedere delle licenze per lo sfruttamento di alcuni dei suoi più celebri personaggi, aggiungendo che a maggio arriverà sul mercato il nuovo capitolo di Mario Kart.
Per risalire la china, inoltre, Iwata ha spiegato che Nintendo guarda con molto interesse la connessione tra tecnologia e salute anticipando che la società sta sviluppando un dispositivo portatile, ma non indossabile, per monitorare i parametri fisiologici senza entrare però nei dettagli, che arriveranno nel corso dell’anno. Nel frattempo il numero uno e l’intero consiglio di amministrazione di Nintendo hanno stabilito un taglio dello stipendio, con percentuali proporzionali alle cariche ricoperte. Per i consiglieri il taglio sarà pari al 20 per cento, per i due amministratori delegati salirà al 30, mentre le entrate di Iwata saranno dimezzate.
Alessio Caprodossi